The Shift: quando il terrorista è un ragazzino

In sala il 5 novembre con Notorious Pictures il thriller claustrofobico The Shift, tutto girato dentro un'ambulanza dove un giovanissimo jihaidista tiene in ostaggio due paramedici


Alla Festa in selezione ufficiale arriva The Shift di Alessandro Tonda, thriller claustrofobico che rinnova il filone dello school shooting movie con un gusto europeo inserendolo nel contesto degli attentati degli islamisti che hanno scosso il Belgio. Il film si apre con un piano sequenza impressionante: gli studenti arrivano in un liceo di Liegi e si fermano a chiacchierare nell’atrio, ma in breve due compagni di scuola arabi iniziano a sparare su di loro, alla cieca, colpendo e ferendo ragazze e ragazzi. Poi uno dei due, Abdel, si fa esplodere con un cintura bomba carica di dinamite, chiodi e pezzi di vetro. 

Nel frattempo abbiamo fatto la conoscenza con due paramedici, Isabelle (Clotilde Hesme) e Adamo (Adamo Dionisi): hanno finito il turno e stanno chiacchierando davanti a un caffè quando la radio li richiama in servizio per prestare soccorso sul luogo della strage. E lì caricano a bordo dell’ambulanza proprio uno dei due attentatori, il sedicenne Eden (Adam Amara), privo di sensi ma carico di esplosivo: in breve il ragazzo si riprende e minacciando di farsi saltare in aria tiene in ostaggio Isabelle e Adamo, mentre la polizia e i servizi antiterrorismo lo ricercano.

Alessandro Tonda fa il suo esordio alla regia dopo una decennale esperienza di aiuto (Romanzo criminale – La serie, Gomorra – La serie, Suburra, Sicilian Ghost Story), affiancato dal direttore della fotografia Benoit Dervaux e dallo scenografo Igor Gabriel (entrambi già nello staff di Jean-Pierre e Luc Dardenne) in un film di co-produzione tra Italia e Belgio (Notorious Pictures e Tarantula) girato interamente in Belgio, a Liegi, e con troupe locale.

The Shift – chiarisce il regista – nasce dall’urgenza di raccontare l’Europa contemporanea in uno dei suoi aspetti socialmente e culturalmente più drammatici, ovvero lo scontro tra Islam radicale e civiltà occidentale, partendo dall’emergenza del terrorismo jihadista per arrivare all’esigenza di governare un processo di integrazione che sappia evitare il condizionamento di ogni tipo di estremismo”. E prosegue: “Volevo mettere lo spettatore di fronte a un terrorista ragazzino, con lui l’infermiera Isabelle riesce a stabilire un dialogo che va oltre i pregiudizi proprio perché lo vede per quello che è, un adolescente spaventato”. E il film è dedicato a coloro che combattono le guerre senza armi.

“I belgi – racconta uno dei produttori, Daniele Mazzocca – erano preoccupati di come avremmo rappresentato l’andamento delle indagini e il comportamento della polizia e dell’intelligence. Il timore del governo era che potessimo dare un’immagine superficiale, cavalcare l’onda di sdegno della stampa nazionale con le accuse di scarsa competenza rivolte ai servizi incapaci di prevedere gli attentati, ma così non è stato”. Quanto ai modelli cinematografici, il regista aggiunge: “The Shift guarda alla tradizione del thriller claustrofobico con forte unità spazio-temporale, opere come United 93 o Captain Phillips che hanno uno stile non patinato, a tratti quasi documentaristico. Tra i riferimenti anche Locke di Steven Knight e soprattutto Lebanon di Samuel Maoz, vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel 2009. Dall’altro lato ci piace l’élite dei thriller d’autore, da Un profeta di Jacques Audiard a Incendies di Denis Villeneuve”.

Ed è sempre il produttore a raccontare un aneddoto incredibile: “Alla vigilia del primo ciak il giovane protagonista è stato arrestato perché aveva postato sui social le sue foto con la cintura esplosiva, scrivendo ‘domani è il gran giorno’. Nel giro di 45 minuti i servizi segreti sono arrivati in albergo a Liegi, l’hanno preso e interrogato per ore, per lui è stato il coaching perfetto. Il giorno dopo era diventato un soldato”.

E’ ancora Tonda a spiegare le origini dei personaggi principali, scritti con Davide Orsini: “Volevo che nell’ambulanza ci fossero tre persone legate al tema dell’emigrazione. Adamo è un italiano che lavora in Belgio e da poco ha avuto la cittadinanza, lui rappresenta la posizione più superficiale, in Eden vede solo un pericolo. Isabelle, che ha sposato un tunisino e ha un figlio da lui, è invece capace di gettare un ponte verso il ragazzo, si comporta da madre”.

The Shift, prodotto da Guglielmo Marchetti e Daniele Mazzocca, uscirà il 5 novembre con Notorious.  

Cristiana Paternò
22 Ottobre 2020

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