Sottotitoli “dilatanti”, critici in freezer

Tra le curiosità il sistema di aria condizionata della Sala Darsena, che costringe gli spettatori a indossare felpe e cappucci. Ma anche i sottotitoli a volte bizzarri izza


Sottotitoli ‘dilatanti’

Allora, chiariamolo subito, massimo rispetto per chi lavora ai sottotitoli in italiano per i film presentati ai festival. Quasi sempre i tempi sono strettissimi, le produzioni mandano magari in ritardo le liste dialoghi in inglese, a volte per le lingue meno conosciute ci si affida a madrelingua che conoscono un italiano un po’ formale. Chissà se questo è stato il caso del film iraniano in concorso Shab, Dakheli, Divar (Oltre il muro) di Vahid Jalilvand, dura storia carceraria in cui la protagonista, fuggita alla polizia che l’aveva fermata, invece che latitante diventa, nei sottotitoli, “dilatante”. Così, tra pronomi sempre in maiuscolo come “Le” e “Suo”, quando si sentono gli altoparlanti della polizia intimarLe (sic!, si scherza…) di costituirsi, nei sottotitoli il verbo usato è “sottomettersi”. Che poi forse, in relazione alla opprimente realtà del regime iraniano mostrata nel film, può non essere un verbo così lontano dalla realtà.

Critici in freezer

Il tradizionale freddo polare di molte sale della Biennale che costringe gli accreditati a coprirsi a strati o anche a usare i cappucci delle felpe sembra avere una spiegazione tecnica difficilmente modificabile, legata al ricircolo d’aria. Una modalità che colpisce soprattutto la Sala Darsena la cui aria condizionata deve essere mantenuta a una certa temperatura piuttosto bassa, sempre la stessa, perché non ha il soffitto coibentato che, sotto il sole tutto il giorno, si infuoca.  

Ciak in festa

Molte i party ospitati ieri al Lido, da quello di Rolling Stone al Pachuka per il documentario di Anselma Dell’Olio Franco Zeffirelli. Il conformista ribelle a quello al Puntozero Terrace per Notte fantasma di Fulvio Risuleo fino a quello tradizionale del mensile Ciak alla Terrazza Biennale che ha avuto la partecipazione più ampia con tanto di open bar che, a un certo punto, è diventato un po’ closed per non rischiare di finire tutte le riserve alcoliche dei cocktail Campari.

08 Settembre 2022

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