“Il cinema è una delle più alte e immediate espressioni culturali. Il suo valore è fuori discussione soprattutto se consideriamo la sua prospettiva di filiera industriale capace di generare ricchezza economica. Riaffermo in questa sede il valore strategico delle risorse pubbliche dedicate al cinema con un correttivo che punti a maggiore efficienza, moralizzazione ed eviti gli sprechi”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso del question time alla Camera rispondendo a un’interrogazione presentata da Valentina Grippo (Az) sulle iniziative volte a dare stabilità ai meccanismi di incentivazione fiscale a sostegno del comparto cinematografico e audiovisivo. In particolare, Grippo chiede come il governo “intenda dare seguito alle istanze presentate dall’industria e dalle categorie del comparto cinematografico e audiovisivo, al fine di garantire al settore un’adeguata stabilità nella programmazione del lavoro – anche attraverso la definizione certa di meccanismi di incentivazione fiscale su base pluriennale e strutturale – e la fine del pesante clima di incertezza venutosi a creare nell’ultimo anno”.
Rispetto ai 746 milioni di risorse disponibili nel 2022 e nel 2023, ha aggiunto Sangiuliano, “al momento le risorse sono invariate, fatta eccezione per un lieve taglio che vale per tutti gli ambiti del ministero per esigenze di finanza pubblica. Non risulta che il settore stia rallentando. Anzi, proprio per non bloccarlo, lo scorso mese di gennaio abbiamo aperto una finestra per poter
presentare le nuove domande di finanziamento con le vecchie regole cosa che ha permesso di far arrivare oltre 1.100 domande che il MiC ha accolto proprio per spirito di collaborazione con il settore. Da Cinecittà arrivano poi notizie confortanti sull’utilizzo delle strutture”. Gli stessi operatori e molte associazioni, ha poi concluso il ministro, “riconoscono che il sistema abbia
prodotto delle storture. Sorprende che delle 459 opere cinematografiche sostenute con il sistema del tax credit automatico tra il 2022 e il 2023, oltre 345 non siano mai uscite in sala”
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