Morto all’età di 94 anni per le complicazioni di una polmonite il regista giapponese Masahiro Shinoda, tra i padri della ‘Nouvelle Vague’ cinematografica del Sol Levante. La notizia della scomparsa, avvenuta martedì 25 marzo, è stata confermata dalla sua casa di produzione cinematografica Hyogensha, che ha dichiarato che è già stato celebrato il funerale in forma privata. Era sposato con l’attrice giapponese Iwashita Shima, che spesso ha recitato nei suoi film.
Nato il 9 marzo 1931 in un villaggio rurale della prefettura di Gifu, Shinoda lavorò per la casa di produzione cinematografica Shochiku dal 1953 al 1965. Insieme ai colleghi registi della Shochiku e suoi coetanei Nagisa Ōshima e Yoshishige Yoshida, Shinoda divenne uno dei principali esponenti della ‘Nouvelle Vague’ giapponese che fiorì in seno allo studio cinematografico negli anni Sessanta.
Nel 1965 lascia la Shochiku e a fonda una propria compagnia di produzione, Hyogensha. Ha diretto 35 film, l’ultimo dei quali una biografia della spia russa Richard Sorge, Spy Sorge (2003). Shinoda si è concentrato spesso su personaggi ai margini della società o sull’orlo della disperazione, come testimoniano i film Fiore secco (1964) e L’amaro giardino di Lesbo (1965). Nel 1986 il suo dramma di samurai Gonza il lanciere, interpretato da sua moglie Iwashita Shima, vinse l’Orso d’Argento al Festival di Berlino.
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