Rapporto Apa: le spese in contenuti originali Tv e Vod salgono del 37% e vola l’esportazione

È di circa 1.500 milioni di euro il costo di produzione di contenuti originali Tv + Vod


Un aumento del 60% dei titoli italiani che hanno avuto circolazione internazionale (passati da 17 a 48) tra il 2017 e il 2021. Nello stesso intervallo di tempo si è registrato un +37% nel costo di produzione di contenuti originali videotelevisivi (Tv+Vod) per un valore di €1.420-1.470 milioni, e un +62% di investimenti in serie e film per Tv e Vod, con 200mila lavoratori coinvolti (incluso l’indotto). Sono i dati più rilevanti emersi dal quarto rapporto APA sulla produzione audiovisiva nazionale presentato oggi al MIA dal presidente Giancarlo Leone davanti a una sala pienissima del rinnovato Cinema Barberini. Ma la notizia meglio accolta, che ha fatto tirare un sospiro di sollievo agli operatori del settore, è arrivata alla fine, con il Direttore Generale Cinema del Ministero della Cultura Nicola Borrelli che ha detto: “Ho visto la firma del ministro Franco sul decreto tax credit produzione 2022”, il che sancisce il completamento dell’iter di perfezionamento della misura.

Orgoglioso di rilevare che il rapporto APA è già diventato un punto di riferimento per il settore, Leone ha sottolineato come, nell’offerta fiction 2021-2022, l’offerta degli operatori “tradizionali” (Rai, Sky e Mediaset) continui ad avere un peso maggiore della produzione originale italiana delle piattaforme, anche se l’apporto degli streamers è in crescita. “Tanti numeri in crescita che, per forza di cose, non potranno continuare a seguire questo trend nei prossimi anni”, ha precisato Leone, che ha chiesto al prossimo governo di “garantire una pianificazione stabile ed equa al credito di imposta per i produttori di audiovisivo per evitare casi come quello di quest’anno, dove il tax credit già stanziato per il 2022 non è stato ancora reso disponibile alle imprese di produzioni con ricadute negative per l’intera filiera di serie, film documentari, animazione”.

Leone ha poi dialogato con il direttore Fiction Rai MariaPia Ammirati, il general manager Sud Europa di Warner Bros Discovery Alessandro Araimo, il direttore generale ICE Roberto Luongo, l’EVP & South EMEA Hub Leader di Paramunt Global Jaime Ondarza e il già citato DG Cinema Nicola Borrelli. “Si sta verificando un cambiamento velocissimo legato agli investimenti ma anche alla domanda; quest’ultima è il vero motore di tutto – ha detto Ammirati – Nella domanda non possiamo disgiungere gli investimenti dalla creatività: i produttori hanno bisogno degli scrittori e delle idee”. E ha aggiunto: “Credo che oggi dall’esterno ci guardino un po’ tutti, prova ne è la rilevanza acquisita dal MIA in pochi anni”. Alessandro Araimo di Warner Bros Discovery ha annunciato che HBO Max dovrebbe sbarcare in Italia a metà 2024, “nel 2023 ci sarà l’integrazione in Usa, poi in America Latina, quindi i tempi dovrebbero essere questi”, e ha spiegato: “La nostra industria ha un’opportunità storica incredibile: avere tre, quattro, cinque finestre globali per un prodotto che nasce in Italia è un’opportunità che offre immediatezza di esportazione e contemporaneamente richiede aumento di qualità e tipo di storie”. Il DG ICE Luongo ha fatto poi notare che “Qualche anno fa presentare il mercato italiano all’estero era più complicato: dal 2014, col MIA, è diventato più semplice far capire che l’audiovisivo non è solo un importante strumento culturale, ma anche un centro di crescita e sviluppo per le nostre imprese. L’esportazione è praticamente raddoppiata in quattro-cinque anni, ma i prodotti italiani devono essere in sintonia con il mercato internazionale”. Jaime Ondarza di Paramount Global, che rappresenta anche la nuova piattaforma da poco entrata nel nostro mercato, ha detto: “Con la Rai abbiamo lavorato dall’inizio, su Circeo e Corpo libero, e lo dico per sottolineare l’importanza di fare sistema nel mercato. Ora c’è concorrenza, c’è una molteplicità di attori che è un volano positivo per il mercato. Ci sono più soldi per tutti se si compone un mosaico intelligente per le finestre. Oggi un produttore può fare pitch molteplici e questo fa bene a tutti: ci sono più storie e più qualità. Dove possiamo crescere? All’estero”.

In chiusura Borrelli, prima di annunciare la firma del decreto, ha fatto notare che “Alcuni numeri non tornano: arriviamo a 300 titoli nel 2021 tra film e serie tv, noi nel 2021 abbiamo domande di credito di imposta per 920 titoli. Anche se queste ultime non sono commercializzate, la sproporzione è evidente”.

Michela Greco
14 Ottobre 2022

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