“Percepire l’invisibile” grazie al cinema

Il documentario prodotto e diretto da Tino Franco segue il laboratorio cinematografico condotto da Matteo Martone con gli utenti del Dipartimento Salute Mentale del Centro Diurno di via A. di Giorgio


Il cineforum del mercoledì pomeriggio può sembrare appuntamento come un altro, ma per gli utenti del Dipartimento Salute Mentale del Centro Diurno di via A. di Giorgio a Roma è molto di più. È un momento di socialità irrinunciabile, in cui confrontarsi, aprirsi al mondo e agli altri. Per questi uomini e queste donne, la sala del cinema Farnese di Roma è un luogo di terapia, oltre che di svago. Soprattutto quando il gruppo di autogestione dei partecipanti al laboratorio di cinema decide di entrare in azione, mettendosi dall’altra parte dello schermo: non più semplici spettatori ma autori, sceneggiatori di un film vero e proprio.

Percepire l’invisibile è il documentario che racconta questa esperienza creativa e terapeutica, capace addirittura di superare le difficoltà imposte dal primo lockdown del 2020. Il film prodotto e diretto da Tino Franco segue passo dopo passo tutte le fasi di realizzazione di un cortometraggio di circa otto minuti, esito del laboratorio condotto dallo sceneggiatore Matteo Martone. Gli utenti del centro hanno riversato in questo prodotto il loro punto di vista sul mondo attraverso il tema dell’invisibilità. Un potere, o meglio una maledizione, capace di rappresentare visivamente quelle fragilità che li rende marginali ed esclusi dalle forme di rappresentazione sociale.

Il documentario alterna il racconto delle fasi di produzione del corto (scrittura, riprese con il supporto di una troupe di professionisti e proiezione finale in sala) con le interviste ai protagonisti. Docenti, psicologi e sceneggiatori del corto (gli utenti del centro) sono posti sullo stesso piano, come parti del medesimo meccanismo produttivo che ha dato vita a un piccolo pezzo di cinema, specchio di un’umanità spesso lasciata ai margini. Ci si trova, dunque, davanti a una sorta di matriosca meta-cinematografica, in cui mediometraggio documentario Percepire l’invisibile contiene l’omonimo cortometraggio.

Il film riesce a essere una testimonianza di quanto raccontare storie attraverso il mezzo del cinema possa essere terapeutico non solo per gli spettatori, quanto per gli autori stessi, tramite un processo di autoconsapevolezza e di messa in scena dei propri disagi psicologici e sociali. Insomma, un modo efficace per guarire dall’invisibilità, o almeno per riconoscerla. 

Percepire l’invisibile è stato proiettato in anteprima alla Casa del Cinema di Roma il primo aprile 2022. Si tratta di un progetto realizzato in collaborazione con Regione Lazio, Comune Di Roma, ASL Roma 1, Aelle Il Punto; con la partecipazione di Bookciak, azione!, Liberamente, CulturaSì, Cinema Farnese; con il patrocinio di ANAC, Associazione Nazionale Autori Cinematografici; con il contributo di BCC Roma.

07 Aprile 2022

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