Il regista greco Nikos Koundouros, che per i suoi film di esordio si ispirò al grande cinema del neorealismo italiano, è morto ieri all’età di 90 anni. Era nato a San Nicolò, sull’isola di Creta, il 15 dicembre 1926. Con il film Giovani prede – Dafni e Cloe vinse nel 1963 l’Orso d’argento per il miglior regista al Festival di Berlino. Questo film, considerato il suo capolavoro, proponeva la sensualità di due adolescenti al tempo della Grecia antica: Dafni, un giovanissimo pastore, arriva in un villaggio insieme all’amico Samos: instaura con la bella Cloe un rapporto platonico e quando la ragazza lo tradisce con un altro si uccide. Nikos Koundouros si affermò con il film di impronta neorealista La città magica (1954), a cui seguì L’orco di Atene (1956), che anticipò con modernità sconcertante le tematiche dell’alienazione e del cinema esistenzialista. Koundouros, salutato come un genio dal giovane Francois Truffaut, in veste di critico, è considerato il padre del cinema greco d’autore.
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