TorinoFilmLab – Museo del Cinema è presente nelle file ufficiali della 78ma edizione del Festival di Cannes con molti film, due in competizione ufficiale: Renoir di Chie Hayakawa, sviluppato dal TFL nel 2023; e Romeria di Carla Simón, sviluppato nel 2020: la regista ha partecipato anche con il film precedente Alcarras.
Si aggiungono anche i nuovi film degli alumni Oliver Laxe, che ha partecipato al TFL nel 2011 con il suo primo film Mimosas, e Julia Ducournau, che grazie al Lab ha realizzato il suo primo titolo, Raw nel 2013.
Inoltre, nella selezione di Un Certain Regard ci sono altri tre titoli TFL: The Caravan di Zuzana Kirchnerová, The Mysterious Gaze of the Flamingo di Diego Céspedes, e Aicha Can’t Fly Away di Morad Mostafa.
Dal Cile alla Spagna, dall’Italia all’Egitto fino al Giappone, i 5 film TFL sono tutti caratterizzati da una forte connotazione femminile, non solo per la presenza di 3 registe, ma anche per il taglio delle storie raccontate. L’esperienza del Lab si conferma come uno dei luoghi ideali per lanciare registi verso i palcoscenici dei più importanti festival cinematografici del mondo. Da ben 18 anni, infatti, il TorinoFilmLab accompagna professioniste e professionisti nel percorso di sviluppo che dal progetto porta alla realizzazione di film e serie tv.
“Anno dopo anno il Torino Film Lab si conferma come uno dei laboratori più vitali e dinamici, capace di sostenere opere giovani che sanno cogliere l’attenzione dei più prestigiosi festival internazionali – sottolinea Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema. La ricca presenza femminile e la varietà delle produzioni selezionate al Festival di Cannes ci inorgoglisce e ci incoraggia a proseguire nella strada intrapresa. A titolo personale – aggiunge il direttore – sono molto felice di notare come il percorso di Carla Simón, già vincitrice dell’Orso d’Oro a Berlino, si arricchisca di un’altra importante tappa”.
“La bellezza del nostro Museo è di essere sempre a cavallo tra passato, presente e futuro del mondo del cinema – dichiara Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. Il passato è raccontato dalle nostre importanti e prestigiose collezioni museali, mentre il presente vede protagoniste le grandi mostre alla Mole Antonelliana. Il futuro intercetta nuovi linguaggi dell’audiovisivo e aiuta a creare talenti, a sostenere chi nel cinema crede, con la voglia di crescere e imparare. Siamo quindi felici e orgogliosi che questa strada offra ai registi palcoscenici così ambiti”. (n/b)
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