A più di un mese dal decesso di Matthew Perry, l’attore di Friends tristemente venuto a mancare il 28 ottobre scorso, un portavoce del coroner di Los Angeles ha reso note le cause della morte, dovuta a “effetti acuti della ketamina”.
L’esame tossicologico effettuato confermerebbe che l’attore era sobrio e non faceva uso di droghe da 19 mesi, ma si stava sottoponendo a una terapia a base di infusioni di ketamina per trattare depressione e ansia.
Il farmaco ha causato una sovrastimolazione cardiaca e una depressione respiratoria, a cui ha fatto seguito l’annegamento nella vasca idromassaggio in cui è stato successivamente rinvenuto il corpo senza vita.
Il decesso di Perry viene dunque giudicato dal referto “un incidente” e nel referto si sottolinea che al decesso avrebbero contribuito anche la malattia coronarica e gli effetti della buprenorfina (usata per trattare il disturbo da uso di oppioidi). L’attore era stato trovato intorno alle 16 nella vasca idromassaggio della sua villa a Pacific Palisades, ricco distretto vicino a Malibu.
La ketamina, approvata nel 2019 dall’agenzia nazionale del farmaco, è un potente anestetico che viene prescritto sempre più spesso dai medici statunitensi per trattare la depressione o l’ansia. Problemi di cui Perry soffriva da tempo, insieme all’abuso di sostanze e alcol.
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