Lo scorso sabato 15 marzo 2025 è morto Robert Bernocchi (la commemorazione funebre si terrà domani martedì 18 marzo al Tempietto Egizio del cimitero romano del Verano), amico e collega portato via, a soli 49 anni, da un linfoma rivelatosi incurabile diagnosticato proprio durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica del 2023 quando, come spesso è accaduto negli anni, si condivideva l’appartamento per seguire il festival da vicino.
Robert Bernocchi, un professionista serio, competente, preciso, metodico, controcorrente, anche spigoloso, implacabile nei giudizi che buttava là con nonchalance, spesso a mezza bocca, sapendo bene di essere tagliente, ha dedicato tutta la sua carriera lavorativa al cinema, diviso tra critica e studio attento dell’industria cinematografica e audiovisiva italiana. Ha iniziato nella pionieristica testata web Caltanet dove, dal 2000 al 2004 ha curato la sezione cinema per poi essere uno dei due responsabili di Badtaste.it dalla sua fondazione, nel 2004, fino al 2011, periodo in cui ha avuto un incresciosa vicenda giudiziaria con Gabriele Paolini. Il noto “disturbatore televisivo” lo ha molestato, calunniato e diffamato ed è stato dunque condannato, nell’ottobre del 2010, a due anni e otto mesi anche per il reato di tentata estorsione.
In quei primi anni Duemila era il punto di riferimento delle major statunitensi (Fox, Sony, Disney) per le quali traduceva dall’inglese i lunghi pressbook (anche per Rai Cinema), lui che era nato a Varsavia il 31 marzo 1975 da mamma polacca e da padre italiano (il sindacalista Piero Bernocchi) e aveva fatto la maturità classica a Roma.
Nel primi anni Dieci ha iniziato a concentrare i suoi interessi e il suo lavoro nella parte industry prima come responsabile delle acquisizioni per MyMovies.it e poi nell’importante ruolo di produttore, responsabile marketing e acquisizioni per Microcinema. Alla fine degli anni Dieci è stato per un anno head of productions di Onemore Pictures per poi iniziare una lunga consulenza con Pepito Produzioni per la quale è stato produttore, story editor e data analyst. Quest’ultima sua caratteristica, cioè la capacità pressoché unica nel panorama italiano di analizzare i dati del Box Office individuando tendenze, percorsi e derive che tracciava sempre con originalità, lo hanno portato a essere il “Cineguru” più stimato, temuto e anche copiato, ossia il Data and Business Analyst del sito Cineguru.screenweek.it dove, dal 2017 a oggi, ci ha accompagnato insegnandoci il mestiere di analisi dei dati del mercato.
Con lui abbiamo condiviso un pezzo di strada di vita e di lavoro e oggi siamo felici di vedere come la sua professionalità sia stata riconosciuta ai massimi livelli della nostra industria cinematografica. Robert Bernocchi è riuscito a essere il più autorevole tra noi, il numero uno di quelle Top Ten da lui tanto analizzate e, in fondo, amate.
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