TORINO – Un appuntamento classico delle giornate del Torino Film Festival, quello dell’incontro di Rai Cinema con la stampa, per presentare il Listino 01 Distribution dei prossimi mesi, anticipazione dell’appuntamento delle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento (il 29 novembre pv).
“La nostra caratteristica è un listino diversificato, per pubblici molto diversi; è nostro dovere percorrere nuove strade, anche includendo autori che non abbiano ancora fatto parte del Listino; abbandonando la commedia tout court”, così premette Paolo Del Brocco, ad Rai Cinema.
Ferrari, al cinema dal 14 dicembre, è il film di Natale, “un titolo su cui commercialmente crediamo molto, una grande storia italiana”.
Ci sono poi le opere di 4 autori italiani:
Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, già alla Mostra di Venezia, “una importante coproduzione internazionale, una dichiarazione d’amore verso il cinema, in uscita il 14 febbraio prossimo”.
C’è poi Napoli NewYork di Gabriele Salvatores con Pierfrancesco Favino “da un soggetto di Federico Fellini e Pinelli”.
E “torna con noi Paolo Virzì, con Un altro Ferragosto, con un super cast italiano, per un film divertente e malinconico, in uscita il 7 marzo 2024”.
Ritorna al cinema Muccino, con Here Now, “una storia che mescola action e sentimenti”.
Continua Del Brocco spiegando che “abbiamo ridotto le commedie e i family, per le difficoltà di pubblico, ma mantenendo quelle solide, che possono avere pubblico, così abbiamo due campioni: Alessandro Siani, dal 1 gennaio, con Succede anche nelle migliori famiglie, e Leonardo Pieraccioni che con Pare Parecchio Parigi esce il 18 gennaio”.
Dopo la trilogia su Diabolik “tornano i Manetti bros. con U.S. Palmese, squadra di calcio di categorie inferiori; non è un film sul calcio ma una riflessione sul mondo dello sport, con commistione generi”.
C’è anche una selezione di titoli internazionali, “anche per una questione commerciale: dal 22 febbraio 2024 esce Emma e il giaguaro nero, dall’autore di Mia e il leone bianco: gli animali fanno sempre casetta; e l’11 gennaio al cinema ci sarà The Beekeper – con Jeremy Irons -, oltre al prossimo Ballerina con Ana De Armas e Keanu Reeves”.
Per percorre altre strade meno battute, alla ricerca di pubblico a integrazione, “Another End di Piero Messima con Gael Garcia Bernal; Iddu di Piazza e Grassadonia con Toni Servillo, una storia legata a Matteo Messina Denaro, ma scritta molto prima dei fatti dell’arresto; un film in costume, Il diluvio di Gianluca Jodice, racconto storico in francese. Negli anni abbiamo sempre coprodotto i suoi film e quest’anno abbiamo The Return di Uberto Pasolini: Ulisse torna a Itaca; e ancora The Penitent, dalla pièce teatrale, diretto e interpretato da Luca Barbareschi, già presentato alla Mostra di Venezia”.
Tra i giovani autori, “Simone Godano con Sei fratelli, commedia corale dai toni leggeri e Una storia vera di Leonardo d’Agostini, cinema di genere per raccontare la violenza domestica, con Letizia Casta e Andrea Carpenzano”.
Extra listino, tra scrittura e produzione in corso – tra gli altri – “Campo di battaglia di Gianni Amelio; Eterno Visionario di Michele Placido; L’orto americano di Pupi Avati; Prima la vita di Francesca Comencini; Ho visto un re di Giorgia Farina; Il canto delle meduse di Paolo Taviani; il film di Marco Tullio Giordana scritto con Marco Bellocchio, La vita accanto; l’opera seconda di Valerio Mastandrea, Nonostante, e l’opera prima di Luca Zingaretti, La casa degli sguardi”.
Il Listino – 18 titoli complessivi – è tutto al maschile, questione su cui Del Brocco commenta che “è un caso: le registe donne affermate sono meno degli uomini ma adesso stanno emergendo e abbiamo molti progetti. Sicuramente c’è ancora una minoranza ma penso bisogna scegliere il meglio possibile, non mettiamo in Listino titoli perché ‘di donne’, ma perché sono buoni film”.
L’AD poi continua con una più ampia riflessione sullo stato dell’industria: “negli ultimi anni abbiamo assistito a un grande sviluppo del settore, sia per l’ingente supporto del governo, per l’intervento delle piattaforme, per il dinamismo dei piccoli produttori indipendenti. Noi, nel quadriennio 2020-2023 abbiamo prodotto 280 film, con 190 società di produzione e come azienda si opera per la produzione culturale e come volano economico”.
Premesso questo, Del Brocco tiene a far mettere a fuoco come “il contesto stia cambiando negli ultimi mesi: c’è difficoltà di assorbimento da parte dell’esercizio; c’è crisi degli incassi nel cinema italiano medio, prima ossatura del nostro cinema; c’è una polarizzazione sul film evento; c’è un aumento dei costi produttivi; c’è un ridotto assorbimento delle piattaforme e dalla pay tv: queste criticità hanno ricadute sui produttori, è un problema serissimo perché senza questo tipo di risorse sarà difficile coprire i rischi di distribuzione, per esempio”.
“Nel 2024 non sarà possibile mantenere il livello produttivo precedente: le indicazione di sistema segnalano la necessità di ridurre il numero produttivo; Rai Cinema non abdicherà la propria missione ma dovrà tornare a una situazione normale, pre-pandemia. Bisogna cominciare a capire che le risorse non sono illimitate e dopo il boom post-pandemia chi potrà essere più colpito saranno i produttori italiani più piccoli, tessuto portante della nostra industria culturale; se non si trovano misure adeguate, al momento c’è un problema, che da qui a qualche anno non si può escludere possa diventare serio, seppur io speri di no. Forse tutti insieme dovremmo mettere la testa su questo tema di sistema“.
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