La scomparsa di Annamaria Percavassi

L'intellettuale triestina se n'è andata alla vigilia della 26ma edizione del "suo" Trieste Film Festival, meglio noto come Alpe Adria


Annamaria Percavassi se n’è andata dopo lunga malattia, a pochi giorni dall’inaugurazione della 26a edizione del Trieste Film Festival, meglio noto come Alpe Adria Cinema. Creato nel 1988 proprio da lei e da lei diretto fino a oggi, il festival era noto internazionalmente come una delle manifestazioni più importanti e rigorose in Italia e la principale finestra sul cinema dell’Est e del Centro Europa. Nata nel 1937 a Trieste, laureata in Storia del Cinema all’Università di Trieste, nel ’68 ha fondato il centro di ricerche audiovisive e cinematografiche la Cappella Underground, è stata in prima linea negli anni ’80 per far avere una Cineteca al Friuli Venezia Giulia e un Ufficio Cinema alla sua città, ha promosso l’inserimento del cinema nella scuola con i corsi “Cin&massmedia”. Nel 1985 guidò e curò con Lorenzo Codelli il progetto “Un regard retrouvé” al Centre Pompidou di Parigi (nell’ambito del “Trouver Trieste”), a tutt’oggi la più importante manifestazione sulla storia e sui protagonisti del cinema triestino. Ma è con l’organizzazione di rassegne tematiche alla fine degli anni ’80 dedicate alle cinematografie dell’Europa centro-orientale (Austria nell’87, Baviera nell’88) che Annamaria diventa il “deus ex machina” di Alpe Adria Cinema e del futuro Trieste Film Festival, che porterà in città fino a oggi i maggiori registi centro-europei, oltre a omaggiare degnamente glorie nostrane come Kezich, Cosulich e Giraldi. 

Dal 1977 al 1991 ha curato numerose trasmissioni radiofoniche e televisive per la RAI (come autrice di testi, regista, conduttrice di trasmissioni in diretta, autrice di special televisivi su vari argomenti sociali, economici, artistici ma soprattutto cinematografici). Dal 1981 al 1986 è stata consulente artistico dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste per cui ha curato una serie di convegni internazionali sull’arte e, tra le tante cose, una rassegna monografica dedicata al maestro polacco Andrzej Wajda. 

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07 Gennaio 2016

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