L’essai che verrà tra nuove leggi e tecnologia


MANTOVA – “Negli ultimi 2 anni abbiamo avuto più volte rassicurazioni sul fatto che le sale d’essai sono un elemento necessario e importantissimo per la produzione cinematografica italiana ma per il nostro settore le cose non sono progredite molto, nonostante l’apprezzamento”. Con questa premessa Mario Lorini, presidente Fice, ha aperto stamane la tavola rotonda “Un faro nella notte” che gli Incontri professionali di Mantova hanno dedicato alle sale d’essai tra sostegno, norme e digitale che verrà.

 

L’appuntamento riprende il discorso sul comparto d’essai da dove era stato interrotto a giugno, quando i soci Fice si erano incontrati a Roma per discutere del futuro. Che queste sale siano cruciali per il cinema in Italia appare evidente anche dai dati forniti: gli schermi iscritti alla federazione sono 441 (al cui interno si possono rintracciare 165 multisala, 38 multiplex e 22 arene). Gli schermi d’essai sul territorio, tra iscritti alla Fice e non, sono in totale 879: 493 operano in città con oltre 40mila abitanti, 207 in città metropolitane e 76 hanno istallato digitale-3D. Considerando poi gli incassi di queste sale, i 430 complessi d’essai legati a Cinetel hanno registrato, dal 1 gennaio al 30 settembre 2010, 57 milioni di euro, cioè l’11,30% dell’intero mercato. Nel 2010 le presenze nelle sale d’essai sono aumentate del 9,8%. Il film più visto è Il concerto di Radu Mihaileanu, seguito da Mine vaganti di Ferzan Ozpetek e da La prima cosa bella di Paolo Virzì. In particolare Il concerto ha registrato nelle sale d’essai il 68,15% di tutti i suoi spettatori. Ciò che è necessario capire ora per il bene di questa realtà sono gli effetti del nuovo decreto sul d’essai, il DM del 22 dicembre 2009 (Criteri per l’attività d’essai) che sostituisce i precedenti e mira a un più efficiente andamento del sostegno statale alla programmazione dei film dessai. Frutto del dialogo tra Fice e Direzione generale Cinema, il decreto di cui lo stesso dg Cinema Nicola Borrelli ha detto di aspettare con impazienza i primi risultati, è entrato in vigore lo scorso 1 luglio e, tra i punti principali, prevede: una più organica e razionale definizione di sala d’essai e film d’essai.

 

Nodo centrale è la qualifica di sala d’essai che consegue alla dichiarazione di un impegno, valido almeno per un biennio, e va confermata espressamente. Inoltre viene introdotto l’obbligo di presentare entro il 31 gennaio l’elenco della programmazione completa dell’anno precedente e viene prevista l’attestazione di Eccellenza per opere di particolare livello artistico e culturale come ad esempio i titoli selezionali dai concorsi di festival quali Cannes, Berlino, Venezia, Torino, Locarno, Roma, Pesaro, San Sebastian e Sundance. E anche per quei film che abbiano ricevuto candidature ai David di Donatello, Nastri dargento, Efa, Cesar, Oscar e Globi d’oro.

 

Altro punto d’interesse evidenziato dalla tavola rotonda è la digitalizzazione delle sale d’essai. Su questo, Luigi Grispello, presidente dell’Agis Campania e vicepresidente di Agis e Anec, ha dato una panoramica sullo stato attuale del processo. Sono oltre 4mila gli schermi nel nostro Paese di cui 750 digitalizzati più un’ottantina che montano un digitale da 1,3 K. “Di questi – ha detto Grispello – i 2/3 appartengono all’esercizio multiplex e solo 1/3 sono sale tradizionali cioè medio-piccole. Ciò che impedisce a questa percentuale di aumentare è un momento di stallo causato da 2 fattori principali: non vengono editati abbastanza film in digitale perché le distribuzioni non ritengono sufficiente il numero di sale in Italia. Dal canto loro invece gli esercenti aspettano a digitalizzare perché credono che non ci siano abbastanza titoli. Un empasse che circa rischia di far restare indietro 2500 schermi, creando una disparità penalizzante all’interno dell’esercizio. Questo circolo vizioso di fatto può essere spezzato solo se le parti in causa si incontreranno presto per discuterne”. L’invito è stato raccolto subito da Filippo Roviglioni, che in qualità di presidente della sezione distributori dell’Anica, ha rigettato ogni critica ai distributori ma si è detto disponibile a organizzare presto un tavolo.

13 Ottobre 2010

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