In viaggio con Adele: il candore e la forza della diversità

​ E’ tra le preaperture della Festa del Cinema di Roma In viaggio con Adele, commovente ‘road movie’ di Alessandro Capitani con Alessandro Haber e Sara Serraiocco


E’ tra le preaperture della Festa del Cinema di Roma In viaggio con Adele, commovente ‘road movie’ con Alessandro Haber, Sara Serraiocco e Isabella Ferrari, per la regia di Alessandro Capitani, che sarà in sala il 18 ottobre distribuito da Vision Distribution e Paco Cinematografica.

Haber è Aldo, un attore di teatro che, appoggiato dalla sua agente e amante Carla (Ferrari), si trova alla vigilia della sua ultima grande opportunità nel mondo del cinema. Tutto viene sconvolto quando scopre di avere una figlia, avuta dall’unica donna che abbia mai amato. Si tratta di Adele, una ragazza ‘speciale’ affetta da un indefinito disturbo di natura psichica. E’ libera da freni e inibizioni, indossa solo un pigiama con le orecchie da coniglio, non si separa mai dal suo gatto immaginario e colora il suo mondo di post-it, dove scrive tutto quello che le passa per la testa. E ha anche un fidanzato, forse, altrettanto immaginario, dal quale vorrebbe tornare. Sarà Aldo a doverla accompagnare imparando dal percorso anche molto di sé. “In una società come la nostra – dice il regista – dove i messaggi che ci arrivano dai mass media, dalla tv, dai giornali, ma soprattutto da Internet, condizionano e non poco le nostre scelte, abbiamo scoperto, improvvisamente, tutti noi, di avere paura della verità e del diverso. Inizialmente Aldo rifiuta Adele perché incompatibile con lui e la sua vita ma imparerà presto ad ascoltarla, avvicinandosi al suo mondo e cogliendone le sfumature”.

Molto del film si regge sulle grandi prove degli attori protagonisti, Haber e Serraiocco, in grado di trasmettere sincere emozioni, oltre che sulla scrittura precisa di Nicola Guaglianone: “Conosco Haber da quando cercai di coinvolgerlo nel progetto di un cortometraggio – racconta lo sceneggiatore – non conoscevo nessun attore famoso così chiamai il primo che trovai sull’elenco telefonico, e lasciai un messaggio in segreteria. Mi richiamò pochi minuti dopo dicendo che gli piaceva il mio entusiasmo e così ci conoscemmo, anche se quel corto poi lo ha girato Mainetti con altri attori”.

“Qui gli facciamo fare un po’ il ruolo di sé stesso”, scherza il regista a cui risponde lo stesso Haber sottolineando “guardate che io sono un tipo dolce, non creo mai problemi, faccio tour con centinaia di date senza lamentarmi. A volte arrivo prima dei tecnici e mi siedo in un angolo per non disturbare. Però dico la verità senza peli sulla lingua e questa cosa spesso l’ho pagata. Per Aldo, quella con Adele sembra una via crucis che non finisce mai, ma piano piano, lentamente, inizia a capirla e rinuncia al suo sogno per cominciare una storia nuova. La diversità va ascoltata, preservata e coccolata”.

“Avevo una sceneggiatura molto dettagliata sul personaggio – spiega Isabella Ferrari – e questo mi ha molto aiutata, sapevo dove andare a scavare. Io devo sapere sempre tutto. Naturalmente interpreto un’agente, quindi sono dall’altra parte della barricata. Mi sono ispirata anche a personaggi che conosco realmente”. “Per il mio ruolo – racconta Serraiocco – i punti fondamentali sono stati lavorare sull’introspezione e imparare il dialetto pugliese, chiaramente il rapporto con Haber e il lavoro di Guaglianone sono stati fondamentali per permettermi di restituire l’emozione che ci voleva”. Lo sceneggiatore torna in effetti a temi a lui cari. Per sua stessa ammissione Adele, tenera e indifesa ma anche spaesata e aggressiva, ricorda il personaggio femminile interpretato da Ilenia Pastorelli in Lo chiamavano Jeeg Robot: “ha lo stesso candore che le permette di restare innocente qualsiasi cosa dica o faccia.

17 Ottobre 2018

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