Il rebus Ilaria Capua al TFF

In collegamento dalla Florida, Ilaria Capua interviene al TFF, dove viene presentato, fuori concorso, Trafficante di virus, il film di Costanza Quatriglio ispirato al suo libro Rizzoli


TORINO – In collegamento dalla Florida, Ilaria Capua interviene al TFF, dove viene presentato, fuori concorso, Trafficante di virus, il film di Costanza Quatriglio ispirato al suo libro Rizzoli, Io, trafficante di virus, pubblicato quattro anni fa.

“Non avrei mai immaginato di partecipare a un festival del cinema – afferma la virologa, nota anche per la vicenda giudiziaria che l’ha coinvolta e che il film restituisce puntualmente – Questa storia è molto al femminile, mostra le contraddizioni tra l’essere una donna che si impegna tutti i giorni nel suo lavoro di scienziata e nel suo rapporto con i superiori, i collaboratori e le istituzioni, e l’essere madre di una bambina piccola. Il film mostra la bellezza della ricerca e la magia del lavoro di un gruppo affiatato, la leadership femminile in gruppi di scienziati riconosciuti a livello mondiale, ma parla anche, e soprattutto, di processi mediatici, dell’impropria rappresentazione di un individuo e di come sia facile sbattere il mostro in prima pagina e distruggere la vita e la reputazione di una persona. Si possono creare danni enormi, cosa che è accaduta a me e al mio gruppo di ricercatori, avremmo potuto dare molto all’Italia, specie durante l’emergenza pandemica, mentre adesso io lavoro in un centro americano. Sono nota nella comunità internazionale, ma voglio sottolineare che sono una scienziata italiana che le cose più importanti le ha fatte proprio in Italia”.

Trafficante di virus, prodotto da Picomedia con Medusa in collaborazione con Prime Video e realizzato in collaborazione con Trentino Film Commission, affida ad Anna Foglietta (affiancata da Michael Rodgers, Andrea Bosca, Carmen Giardina, Isabel Russinova, Roberto Citran, Paolo Calabresi e Luigi Diberti) il ruolo di Irene Colli. E’ alla guida di un gruppo di scienziati in un istituto zooprofilattico italiano. Con molti salti temporali la narrazione culmina nella decisione di rendere di dominio pubblico la sequenza genica del virus dell’aviaria per favorire la cura della malattia sull’uomo, una scelta contrastata e rivoluzionaria che contribuì alla diffusione dell’open access ai contributi scientifici. Ma si parla anche della sua avventura come deputata (eletta nelle liste di Scelta Civica) e infine dell’inchiesta giudiziaria che la coinvolge, protratta per molti anni e cavalcata dai media, con un’inchiesta del settimanale l’Espresso sostanzialmente fondata su illazioni.

“In una vicenda che non esito a definire un rebus, mi ha affascinato mettere insieme diversi piani di racconto con al centro una donna intelligente e volitiva che si muove in un mondo della scienza al maschile e un’Italia bloccata da stereotipi e pregiudizi”, chiarisce Costanza Quatriglio, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Francesca Archibugi. Anna Foglietta racconta: “Il libro mi è stato portato da Giampaolo Letta di Medusa durante il lockdown, a marzo del 2020. L’ho letto tutto d’un fiato. Conoscevo Ilaria Capua per il caso giudiziario, con l’accusa di tentata strage per una presunta cessione di ceppi virali, invece non sapevo nulla delle sue posizioni rispetto alla pandemia, non l’avevo vista in tv. Ho costruito tutto come una storia di emancipazione, ho attinto al mio spirito battagliero. Le donne fanno due passi avanti e quattro indietro, ma non dobbiamo farci intimidire e mi rivolgo soprattutto alle nuove generazioni”.

Costanza Quatriglio sottolinea il collegamento con il suo film del 2013 Con il fiato sospeso, che evidenziava il percorso ad ostacoli di chi fa ricerca in ambiente accademico, anche sulla base di un caso di contaminazione. “Attraverso quel progetto avevo conosciuto il desiderio della scoperta ed è stato facile portare quei sentimenti e quelle emozioni in questa nuova prova. Gli scienziati lavorano 20 ore al giorno con passione, spesso in condizioni difficili”, ammette.

Anna Foglietta ha conosciuto Ilaria Capua solo dopo aver iniziato le riprese. “Non volevo essere condizionata nel restituire un personaggio con luci e ombre. Ma devo dire che è una mente straordinaria e tra noi è nata una relazione di grande stima. Credo che il suo essere donna abbia giocato un ruolo importante nella vicenda. Era una studentessa brillante e intraprendente a cui non veniva riconosciuto pieno valore e anzi veniva giudicata per il suo aspetto fisico, ma questo è un modo di ridimensionare l’intelligenza femminile, parlando solo di bellezza. E’ qualcosa che accade anche a me, tante volte. Ci indebolisce e ci porta a mascolinizzarci. Invece il personaggio non rinuncia alla sua componente materna e accudente verso i suoi compagni. Ilaria Capua è stata emarginata, ma adesso gestisce uno dei laboratori più importanti al mondo e credo che i suoi problemi siano legati soprattutto all’ambiente italiano”.

La regista racconta cosa ha voluto dire lavorare in tempi di pandemia. “L’esperienza del Covid mi ha aiutato, in un certo senso, perché alcuni concetti scientifici come il salto di specie erano diventati meno astrusi. In questi due anni abbiamo imparato molto del lessico dei virologi. Credo che questo film ci riguardi tutti e non a caso comincia con una scena che rimanda all’11 settembre e all’attentato alle Torri gemelle”. Per Anna Foglietta “vedere Trafficante di virus dopo quello che abbiamo vissuto, può aiutarci a comprendere quanto lavoro c’è dietro ogni scoperta scientifica senza fare dietrologia. Non dobbiamo mai perdere la fiducia negli scienziati che spesso si sacrificano con compensi ridicoli per trovare la cura di malattie gravissime”. “E’ l’Italia che perde – conclude Quatriglio che ha mescolato thriller giudiziario e film di denuncia – che si lascia sfuggire le intelligenze, che non sa che farsene di chi ha una visione lungimirante, preferendo piuttosto il cosciente mantenimento dello stato delle cose. Oggi che viviamo nella pandemia, il film ha il sapore del presagio”.

Trafficante di virus sarà nelle sale il 29 e 30 novembre e il 1° dicembre distribuito da Medusa Film, quindi su Amazon Prime Video. Quatriglio è al TFF anche con il documentario realizzato dagli allievi del Centro sperimentale di Palermo – che lei dirige – Sotto lo stesso tempo, il racconto di un anno di pandemia dal punto di vista di dieci studenti.

27 Novembre 2021

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