Il grande cinema del Québec arriva in Italia

19esima edizione delle Journées du cinéma québécois en Italie / Le giornate del cinema quebecchese in Italia si svolgeranno dal 24 al 31 marzo 2022. 24 opere per scoprire la più recente e apprezzata c


Appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati della cinematografia francofona del Canada, anche quest’anno tornano le Journées du cinéma québécois en Italie / Le giornate del cinema quebecchese in Italia, la rassegna cinematografica dedicata ai talenti e alle opere contemporanee del Québec che per la sua 19esima edizione, dal 24 al 31 marzo 2022, si svolgerà in formula ibrida: in sala il 24 marzo all’Institut français di Milano  (Corso Magenta, 63 – ore 18)e presso il Circolo della Stampa di Avellino (Corso Vittorio Emanuele II, 6 – ore 18), in collaborazione con le associazioni Zia Lidia Social Club e Kinetta, e il 28 marzo al Cinema Europa di Bologna (via Pietralata, 55 – ore 17) con l’associazione Kinodromo; online  dal 25 al 31 marzo su MYmovies, liberamente accessibile da tutta Italia.

Uno sguardo attento sulla più recente e apprezzata cinematografia quebecchese, che quest’anno darà spazio alla dimensione della “Mémoire affective – Memoria affettiva”, attraverso cinque lungometraggi di cui due in anteprima italiana e diciannove inediti cortometraggi, tanti quanti sono gli anni del festival, in lingua originale con sottotitoli in italiano. Organizzata durante il mese internazionale della Francofonia, con la rinnovata direzione artistica dell’autore e regista canadese Joe Balass, la rassegna indagherà il tema della memoria affettiva: il cinema come generatore di inconscio collettivo, archivio di sogni e frammenti di memorie, attivatore di emozioni, di richiami e ricordi delle memorie affettive individuali.

Ed è proprio il tema della memoria e dei legami che si costruiscono nel tempo e nello spazio condivisi, quella memoria che dà continuità alla nostra identità, il filo conduttore dell’anteprima italiana di Je m’appelle humain pluripremiato documentario di Kim O’Bomsawin: un’incursione dentro alla storia di un popolo plurimillenario, la lotta contro la scomparsa di una lingua, di una cultura e delle sue tradizioni, accompagnati per mano dalla poetessa Innu, Joséphine Bacon, una donna libera che ha dedicato la vita a trasmettere il suo sapere e quello dei suoi antenati.

Non meno potente, l’altra anteprima italiana, sempre ambientata nelle comunità indigene del Canada. È Bootlegger, primo lungometraggio dell’artista multidisciplinare Caroline Monnet, nota ai cinefili per i suoi audaci cortometraggi selezionati in diversi festival internazionali, che qui affronta la questione dell’autodeterminazione delle comunità autoctone, attraverso il dibattito sulla legalizzazione della vendita di alcool nei territori delle riserve. La sceneggiatura, scritta in collaborazione con Daniel Watchorn, ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes 2017 (Best Screenplay CNC & Cinéfondation).

In programma anche il film candidato agli Oscar 2022 per il Canada, Les oiseaux ivres di Ivan Grbovic, già premiato come miglior film al Noir In Festival 2021 di Milano. Ambientato nella verde campagna del Québec, il film racconta la storia di un lavoratore stagionale messicano, Willy (interpretato da Jorge Antonio Guerrero, attore rivelazione in Roma di Alfonso Cuarón), e della famiglia che lo assume in Québec, accogliente ma minata da conflitti interiori.

Con il suo primo lungometraggio, Le Bruit des moteurs, Philippe Grégoire regala un film sorprendente, coraggioso, insolito per un’opera prima. Presentato all’ultimo Torino Film Festival, il film racconta di Alexandre, un istruttore doganale del Québec ed esperto di armi da fuoco, che sospeso dal servizio per rapporti sessuali inappropriati, ritorna nella sua città natale, Montréal. Un film audace, ironico e capace di non prendersi troppo sul serio.

A chiudere la selezione dei lungometraggi, il nuovo film d’animazione di Félix Dufour-Laperrière, Archipel, presentato in anteprima al Rotterdam International Film Festival e passato anche all’ultimo Future Film Festival di Bologna. Due voci, una donna (Florence Blain Mbaye) e un uomo (Mattis Savard-Verhoeven) ci guidano in un’avventura attraverso un viaggio poetico lungo il fiume San Lorenzo, con le sue migliaia di isole, reali e immaginate, raccontando e sognando un territorio e i suoi abitanti, il Québec, la patria del regista.

Come per le passate edizioni, l’eclettico panorama di cinema del Québec si completa con diciannove pluripremiati cortometraggi, di svariati generi e stili, selezionati dalle più importanti manifestazioni cinematografiche internazionali. A cominciare dai due corti candidati agli Oscar 2022, Les grandes claques di Annie St-Pierre, su una imbarazzante viglia di Natale nel Québec degli anni ’80, e Frimas di Marianne Farley che immagina un futuro prossimo distopico dove gli aborti sono vietati. 

17 Marzo 2022

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