Una presentazione in grande stile, nei saloni di Villa Miani a Roma, con tutto il sistema cinema torinese in trasferta, dai vertici del Museo Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore, all’assessora alla Cultura del Comune di Torino Rosanna Purchia, dal direttore della Film Commission Paolo Manera all’ex direttore del TFF Stefano Francia di Celle. In platea il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni e la presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia.
Il nuovo direttore Giulio Base ci tiene a lanciare le parole d’ordine della 42ma edizione, che si svolgerà dal 22 al 30 novembre. “E’ nato come Cinema giovani e resterà giovane e graffiante perché il cinema stesso è giovane, non perderà la cinefilia che lo ha sempre contraddistinto”, ha esordito il regista, cresciuto proprio a Torino.
Tra i punti di forza l’inaugurazione “con charme e con un grande film che porterà delle stelle italiane e internazionali al Teatro Regio”; la retrospettiva dedicata a Marlon Brando, “il più grande attore di tutti i tempi”, sua passione da sempre; la semplicità e comodità di fruizione e la leggerezza di un programma che passa da 180 a 120 opere. “Ci saranno quattro sezioni competitive e due non competitive. Oltre al concorso con 16 film in anteprima internazionale o mondiale, prevediamo un concorso riservato a 16 documentari internazionali e italiani, senza distinzione, e un concorso con 24 cortometraggi, inoltre la sezione Zibaldone, dal titolo leopardiano, che sarà uno spazio libero con 24 titoli, tra questi sarà assegnato un premio del pubblico. Infine il fuori concorso con 16 opere rivolte al grande pubblico e i 24 film della retrospettiva”.
Giovane anche il comitato di selezione, tre donne e tre uomini dai 31 ai 20 anni: Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari, Davide Stanzione. E Base cita una copertina della rivista Ottoemezzo, “Ma quando arrivano i giovani!?”. Forte attenzione alla sostenibilità e all’accessibilità con proiezioni rivolte ai disabili sensoriali e cognitivi. Invariato il budget. Per la senatrice Lucia Borgonzoni “Giulio Base farà bene, ha una grande responsabilità e ne è consapevole come si vede dalla sua emozione. Sono felice che si dia spazio ai giovani e che ci sia un’attenzione alla disabilità, un tema che vogliamo sottolineare anche noi al MiC tanto da voler apportare delle specifiche alle norme sul Tax credit in questo senso”.
Tra i modelli di Giulio Base il Festival Lumière di Lione, diretto dal delegato generale di Cannes Thierry Frémaux. Il tappeto rosso ci sarà così come gli ospiti internazionali, ma sempre legati ai film, tra questi un primo nome è quello di Vittorio Storaro.
Poi Base si commuove ricordando la sua infanzia: “I miei genitori sono emigrati a Torino con le valigie di cartone alla fine degli anni ’50. Mio padre ha venduto noccioline e coca cola in un cinema di Napoli. Aveva 9 anni, era il primo di cinque fratelli rimasti orfani, lui era diventato il capofamiglia. Siccome gli stessi film venivano proiettati più volte, lui li conosceva benissimo, conosceva alla perfezione gli attori. Ha capito che il cinema era un modo di formarsi. Gli devo molto e oggi sono orgoglioso anche per questo di dirigere il Torino Film Festival, voglio ridare alla città tutto l’amore che ha dato alla mia famiglia”.
In programma domenica 24 novembre la proiezione del suo ultimo film Without Blood, girato a Cinecittà e tratto dal libro di Alessandro Baricco
Attraverso un suggestivo percorso fatto di suoni e immagini, i visitatori saranno trasportati nella vita e nella carriera di Brando, grazie a un sapiente lavoro di regia che valorizza materiale d’archivio di grande valore storico
Questa edizione del TFF è in continuità con il suo passato, un festival cinefilo e autoriale che strizza l’occhio alle nuove generazioni
Tanti ospiti al Festival di Torino, dal 22 al 30 novembre. Due italiani in concorso: Europa centrale di Gianluca Minucci e N-Ego di Eleonora Danco