TORINO – Essere madri al giorno d’oggi, nonostante tutto. Il tema della maternità è quello che accomuna tutti i vincitori della Concorso Lungometraggi del 42° Torino Film Festival, la cui cerimonia di premiazione condotta dalla madrina Cristiana Capotondi si è appena conclusa. Ad aggiudicarsi il premio Miglior Film è, infatti, Holy Rosita del belga Wannes Destoop, la storia di una donna che vive emarginata dalla società e che vive la possibilità di realizzare il suo sogno: diventare madre.
Il film è uno dei titoli targati del TorinoFilmLab, progetto grazie al quale il regista ha sviluppato la sceneggiatura nel 2020. “Il mio amore per gli emarginati è la ragione principale per cui voglio raccontare storie e fare film – dichiara il regista – Voglio dare luce a contesti e persone che troppo spesso rimangono nell’ombra e che il cittadino medio giudica senza sapere davvero cosa si cela dietro. Con Holy Rosita, ho voluto raccontare una storia commovente e piena di speranza, una storia di madri e figli, di anime vulnerabili, etichettate come emarginati dalla società, ma che hanno comunque diritto alla felicità.”
Ma parlano di maternità anche Vena di Chiara Fleischhacker, vincitore del Premio speciale della Giuria IWONDERFULL, e L’aiguille di Abdelhamid Bouchnack, premiato per la miglior sceneggiatura dopo i tre premi collaterali ricevuti nel pomeriggio.
Per quanto riguarda gli interpreti sono stati premiati i componenti del cast di Madame Ida (Flora Ofelia Hofmann Lindahl, Christine Albeck Børge, Karen-Lise Mynster) e il protagonista di Ponyboi River Gallo.
Nel Concorso Documentari ha vinto Le Retour du Projectionniste di Orkhan Aghazadeh, mentre tra i cortometraggi Walk in di Haneol Park.
Al termine della premiazione è stata proiettata l’anteprima mondiale di Waltzing with Brando con Bill Zane, che è stato premiato a sorpresa come migliore attore della sezione Fuori Concorso.
Concorso Lungometraggi
La giuria del Concorso Lungometraggi presieduta da Margaret Mazzantini (Italia) e composta da Milcho Manchevski (Macedonia), Anne Parillaud (Francia), Giovanni Spagnoletti (Italia) e Krzysztof Zanussi (Polonia), assegna i premi:
Premio per il miglior film (20.000 euro) a: Holy Rosita di Wannes Destoop
Premio speciale della Giuria IWONDERFULL (7.000 euro) a: Vena di Chiara Fleischhacker
Premio per la miglior sceneggiatura a: L’aiguille di Abdelhamid Bouchnack
Premio per la migliore interpretazione 1: Flora Ofelia Hofmann Lindahl, Christine Albeck Børge, Karen-Lise Mynster in Madame Ida
Premio per la migliore interpretazione 2: River Gallo in Ponyboi
Menzione a Dissident di Stanislav Gurenko e Andrii Al’ferov
Concorso Documentari
La giuria del Concorso Documentari presieduta da Roberta Torre (Italia) e composta da KD Davison (Stati Uniti) e Federico Gironi (Italia), assegna i premi:
Premio per il miglior film (10.000 euro) a: Le Retour du Projectionniste di Orkhan Aghazadeh
Premio speciale della Giuria ex aequo a:
I’m Not Everything I Want To Be di Klára Tasovská
The Brink Of Dreams di Ayman El Amir, Nada Riyadh
Menzione a Higher Than Acidic Clouds di Ali Asgari
Concorso Cortometraggi
La giuria del Concorso Cortometraggi presieduta da Michela Cescon (Italia) e composta da Darko Perić (Serbia) e Nicola Nocella (Italia), assegna i premi:
Premio per il miglior film (3.000 euro) a: Walk In di Haneol Park, per la capacità del racconto in una dimensione inaspettata con uno stile personale, impeccabile e con punte di pura poesia.
Premio speciale della Giuria a: Fire Drill di Maximilian Villwock
Menzione a Someone’s Trying To Get In di Colin Nixon
Premio Fipresci
La giuria composta dai critici cinematografici Marco Lombardi (Italia), Giuseppe Di Salvatore (Svizzera), Massimo Arciresi (Italia) assegna il premio FIPRESCI (Premio della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) a:
Vena di Chiara Fleischhacker. Con la seguente motivazione: “Per la sua capacità di trasformare la storia intensa di una maternità in un percorso plausibile di salvezza dalle dipendenze grazie a un’interpretazione molto umana, una storia emotivamente forte e un montaggio che scandisce bene i tempi della narrazione, a tratteggiare complessivamente una maturità registica non comune per un’opera prima”.
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Il dramma diretto da Abdelhaimid Bouchnack è incentrato sulle conseguenze della nascita di un bambino intersessuale in una famiglia tunisina. Al corto italiano Due Sorelle il Premio Rai Cinema Channel
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