Giosetta Fioroni, pop sentimentale

Il documentario sull'artista romana, ultima esponente della scuola di Piazza del Popolo e unica donna del gruppo, è coprodotto da Istituto Luce Cinecittà. E' stato presentato al Maxxi


Agli inizi della sua carriera, un collezionista che voleva comprare alcuni suoi quadri, scoprì che erano stati dipinti da una donna e disse: “Allora non mi interessa, si sposerà, farà dei figli”. Fu allora che Giosetta Fioroni decise di non farsi chiamare pittrice ma piuttosto pittore: “pittrice mi fa pensare a prostituta”, dice nel documentario Giosetta Fioroni, pop sentimentale di Gabriele Raimondi, presentato alla Festa in Riflessi alla presenza della stessa artista in una serata al Maxxi. Il documentario, prodotto da 3D Produzioni per Sky Arte, presentato da Piero Mascitti e realizzato con la collaborazione dell’Istituto Luce Cinecittà, ripercorre la vita dell’artista riscoperta a livello internazionale con una serie di mostre e di incontri a Roma, Mosca, Parigi, nella campagna veneta e Milano, dove le è stata recentemente dedicata una grande retrospettiva, inaugurata nella primavera 2018 al Museo del ‘900. Giosetta, nata a Roma il 24 dicembre 1932, figlia unica in una famiglia di artisti, è l’ultima esponente della scuola romana di Piazza del Popolo, un gruppo di artisti in cui era l’unica donna. Considerata dalla vulgata come la risposta italiana alla pop art americana, pratica un’arte che affonda le radici nell’infanzia, nei ricordi dei giochi e della visione infantile. “In tutto il mio lavoro c’è una specie di matrice comune che è l’infanzia, una infanzia particolare, vissuta fra elementi molto legati alla visionarietà. Tutto questo ha avuto un ruolo importante nella scelta di certe cose, di certe inquadrature, perfino di certi modi di immaginare lo spazio. Uno spazio sempre così lontano, come accade su un palcoscenico, su un boccascena”.

Per Sabina Fedeli, sceneggiatrice del documentario, è decisivo in modo particolare il suo approccio al corpo femminile, il mettersi in gioco col suo stesso corpo e la sua presenza, anche con i travestimenti. Tra l’altro Giosetta negli anni del femminismo si muoveva controcorrente, esaltando la figura femminile anche in senso glamour.

Filo conduttore del film è l’intervista all’artista nella sua casa romana, a cui si affiancano i materiali di repertorio che ci restituiscono la scena artistica degli anni ’60 e ’70 con tante presenze importanti, da Mario Schifano a Federico Fellini e Marcel Duchamp. E naturalmente su tutte il grande amore della sua vita, lo scrittore Goffredo Parise, una relazione iniziata nel 1964. L’autore veneto morì prematuramente nel 1986 ma Giosetta l’ha sempre tenuto al suo fianco anche creando una Fondazione intitolata ad entrambi.

Tra gli intervistati Hans Ulrich Obrist, Maria Grazia Chiuri, Pierpaolo Piccioli, Francesco Vezzoli, Achille Bonito Oliva, Paola Pitagora, Marco Meneguzzo, Marzio Breda, Guido Ceronetti, Giorgio Amitrano, Silvia Tofanelli, Lina Sari, Olga Strada e Piero Mascitti. La voce narrante è quella di Elena Russo. Produttrice e autrice del soggetto è Didi Gnocchi, artefice del connubio con Sky Arte che lo manderà in onda oggi 26 ottobre.

 
26 Ottobre 2018

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