GIACOMO CIMINI


È un thriller-horror-commedia con il gusto dello splatter l’opera prima del ventiseienne Giacomo Cimini, Red Riding Hood (“Cappuccetto Rosso”). Prodotto dalla Koa Films di Ovidio Assonitis, è stato presentato alla sala Fellini di Cinecittà alla presenza del regista, degli attori, di tutta la troupe e di un foltissimo pubblico.
Il film racconta la storia di una ragazzina italo-americana che, molto trascurata dalla famiglia, vive da sola a Roma e combatte la sua battaglia personale contro i mulini a vento dell’immoralità e dell’illegalità. Pieno di rimandi e citazioni, di cui alcune anche molto scoperte, Red Riding Hood mescola con una buona dose di autoironia Scream e Dario Argento, Stephen King e Cervantes, costruendo una narrazione ricca e ritmata che prende spunto dalla classica “nascita di un supereroe”. Il film è reso efficace anche da una particolare ricchezza e cura degli effetti sonori, davvero inquietanti e consapevolmente eccessivi, e dalle buone interpretazioni degli attori.

Qual è il tema portante del film?
Come nelle storie di Batman, Superman e di vari loro colleghi, la protagonista è spinta a dedicare la sua vita a combattere contro la “forza oscura” perché segnata dal trauma della morte violenta del padre e, nella sua ricerca della giustizia, viene a sua volta aiutata da un’altra strana “forza oscura” che le dà il potere di agire.

La protagonista del film è molto giovane, e sappiamo che anche il film in generale è particolarmente giovane.
Sì, la protagonista Susanne Meurer, che è davvero italo-americana, ha solo 13 anni ed è alla sua prima esperienza come attrice. Per il resto il dato interessante è che il 70% della troupe che ha lavorato a Red Riding Hood ha un’eta media di 24 anni. Ad esempio anche gli effetti speciali prostetici per le scene splatter sono stati realizzati da un gruppo di giovani di un centro di Terni. D’altra parte però siamo stati supportati, in alcuni reparti fondamentali, da cineasti esperti, come il direttore della fotografia Sergio Salvati.

Quali sono ora le prospettive distributive?
Inizialmente si era pensato a una distribuzione televisiva, ora sembra che stiano venendo fuori delle buone possibilità per quel che riguarda una distribuzione nelle sale, ma ancora non sappiamo molto. Tra l’altro il film l’abbiamo appena finito, iniziamo solo ora a concentrarci meglio sulla sua sorte.

07 Maggio 2003

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