Ferretti, lo scenografo che ha cambiato Hollywood


VENEZIA – Non ci sia abitua mai agli omaggi, neanche quando si è acclamati e famosi come Dante Ferretti, l’art director italiano amato dal cinema internazionale. Lui che pure ha già vinto 12 nastri d’Argento, 5 David di Donatello, 3 Bafta e 2 Oscar, si è emozionato moltissimo durante la proiezione stamane in Sala Grande di Dante Ferretti: scenografo italiano, il documentario diretto da Gianfranco Giagni, passato fuori concorso alla Mostra, e realizzato dallo sforzo congiunto di Fondazione Rossellini, Fondazione Carla Fendi, Marche FC, Torino Piemonte FC che l’hanno sostenuto e Rai Cinema, Cinecittà Luce e Studio Universal che hanno partecipato al progetto.

 

Di fatto questo che è un omaggio filmato si aggiunge alla bacheca dei riconoscimenti dell’artista Ferretti che in mattinata ha anche ricevuto, in coppia con la moglie, la set decorator Francesca Lo Schiavo, il Premio Bianchi dal Sindacato dei giornalisti cinematografici italiani. “E’ stato bello sentire tanta gente importante e tanti amici parlare del mio lavoro. Sul set qualcuno ti fa i complimenti ma stavolta hanno fatto discorsi che mi rendono felice. L’intervista di Leonardo Di Caprio poi mi ha spiazzato”.

 

Realizzato puntando l’attenzione più sul lavoro di Ferretti che non sulla sua vita, il film mescola pezzi di una lunga intervista allo scenografo con le immagini dei set da lui realizzati e le dichiarazioni di stima di tanti personaggi dello showbusiness internazionale. Ci sono Martin Scorsese, con cui lo scenografo collabora dall’Età dell’innocenza (1993), il produttore Harvey Weinstein, Terry Gilliam, Giuseppe Tornatore, Liliana Cavani, Valentino, Jean Jacques Annaud, Gabriella Pescucci, Carla Fendi e il già citato Di Caprio che racconta la maestria di Ferretti nel rendere cupe le atmosfere di Shutter Island.

Prima perla della serie “Maestri italiani” con ritratti di grandi artisti del nostro cinema che hanno contribuito a far conoscere la cultura italiana nel mondo (come Milena Canonero, Dante Spinotti, Ennio Morricone e Pietro Scalia) il film permette all’art director di mostrare al pubblico il suo lavoro dall’interno grazie alla macchina da presa che s’insinua nel suo ufficio in quel di Via Tuscolana dove lo scenografo conserva premi, plastici e bozzetti giganteschi di 2 metri per 1 che hanno rivoluzionato il modo di pensare alla production design perfino a Hollywood dove prima del suo arrivo lavoravano con disegni piccolissimi, aneddoto che racconta lui stesso con un sorriso: “Fare questo lavoro non è tanto mettersi a ricostruire qualcosa quanto rivivere il periodo ha detto in conferenza stampa lo scenografo amato anche da Fellini e Pasolini è un pò come il lavoro dell’attore che deve interpretare una parte, non copiare qualcuno. Io sono contento di non avere rimpianti finora e di aver potuto lavorare con molti grandi registi, ma a parte mia moglie non ho assi nella manica: sono un pò megalomane e so dare valore agli errori. Sbagliare un pò è di aiuto allo scenografo perchè la realtà non è mai perfetta. In più così hai sempre una giustificazione per l’errore commesso”.

 

Dante Ferretti: scenografo italiano sarà in onda il 3 ottobre su Studio Universal (canale dell’offerta Premium sul digitale terrestre) ma verrà distribuito anche in home video da CinecittàLuce. Intanto l’art director non riposa sugli allori e da Venezia ripartirà alla volta del set londinese di Hugo Cabret, il primo film in 3D di Martin Scorsese, tratto da libro di Brian Selznick. Interpretata da Ben Kingsley, Jude Law, Cristopher Lee e Sacha Baron Coen, la pellicola è a metà tra il romanzo e la graphic novel e racconta le avventure di un orfano di 12 anni che vive segretamente in una stazione ferroviaria della Parigi di inizio ‘900. Il film dovrebbe arrivare in sala a fine 2011.

11 Settembre 2010

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