Emma Fasano, crescere nel cinema tra “Maledetta primavera” e “Siccità”

Alla tenera età di un anno era già sul set di quello che si sarebbe affermato, di lì a poco, come un importante autore di respiro internazionale. Appena adolescente, a 14 anni, aveva il ruolo da protagonista, accanto a Micaela Ramazzotti e Giampaolo Morelli, di un film presentato alla Festa del Cinema di Roma. Stiamo parlando di Emma Fasano, figlia d’arte dell’attrice Fabrizia Sacchi e del montatore Walter Fasano, che respira cinema da quando è venuta al mondo (il primo “ruolo” in braccio alla mamma nel cortometraggio Part Deux di Luca Guadagnino, del 2007) e che ha continuato a viverlo come una passione e un impegno. L’exploit è arrivato nei panni di una ragazzina scombussolata da tanti cambiamenti e da una famiglia incasinata in Maledetta primavera di Elisa Amoruso: rivelazione di un talento naturale che Emma, oggi sedicenne e studentessa al liceo scientifico, dopo Genitori vs Influencer e la prima stagione di Studio Battaglia, conferma in Siccità. Qui interpreta Martina, la figlia musicista di Valerio Mastandrea e Claudia Pandolfi, una proposta di luce in una società alla deriva.

Dove collochi l’inizio del tuo lavoro di attrice?

Sono da sempre a contatto con il mondo dello spettacolo grazie ai miei genitori. Sono andata spesso in giro con mia madre per i teatri d’Italia, perciò conosco questo ambiente dall’interno da tanto tempo. Poi a 9 anni ho iniziato a fare le versioni italiane dei musical grazie all’Accademia che frequento, la Musical Passion: ho recitato ne La fabbrica di cioccolato, in Sister Act, in Bring It On, e continuo ancora adesso.

Sei anche una brava cantante, allora…

Diciamo che mi piace come canto, ma ci sono ampi margini di miglioramento.

Il primo ruolo al cinema è stato da protagonista in Maledetta primavera, sul set ha prevalso l’entusiasmo o l’agitazione?

È stata un’esperienza totalizzante che ero felicissima di fare, ma sicuramente ha prevalso l’ansia. Ho sempre un po’ di strizza, quando mi scelgono non smetto di pensare ‘se faccio questa cosa voglio farla bene’.

In Siccità il tuo personaggio è praticamente l’unico che porta un po’ di speranza e tenerezza.

La storia del film è un modo molto interessante per rivedere questi ultimi anni di pandemia, un’allusione giocata davvero bene, secondo me. Ero molto curiosa di vedere come sarebbe venuto il Tevere in secca con gli effetti speciali e il risultato mi sembra ottimo. Il mio personaggio, in effetti, prova a passare del tempo con suo padre, vuole tenere i rapporti vivi e il pianeta vivo.

Com’è andata con papà Valerio Mastandrea?

Mi sono divertita tantissimo con lui.

Oltre allo studio e al cinema, come passi il tuo tempo? Hai altre passioni?

Studio l’inglese e mi piace la musica. Nella mia stanza ho sette strumenti: ho studiato solo il sassofono e sugli altri sono autodidatta. Suono l’ukulele, l’ocarina, il pianoforte, il flauto irlandese… E mi piace molto disegnare!

Come trovi il tempo per te, con tutti questi impegni?

Infatti recentemente ho deciso di frenare un po’, proprio per vivermi la mia adolescenza e trovare un equilibrio tra scuola, lavoro e relazioni sociali. In alcuni momenti, in passato, è stato difficile tenere tutto insieme, ora va meglio.

Dopo il liceo che succederà, che strada immagini di prendere?

Il problema è che mi piacciono così tante cose che sono troppe, non so decidere. Se dovessi laurearmi, sicuramente vorrei laurearmi in Storia dell’arte, ma non mi dispiacerebbe continuare a fare l’attrice, anche di musical, magari. Per quello, però, credo che dovrei andare all’estero.

Un film che ti ha folgorato?

L’attimo fuggente.

C’è un’attrice o un attore che ami particolarmente?

Cerco di prendere un po’ da tutti, ma un’attrice che trovo fantastica è Meryl Streep, mi appassiona la sua personalità e la ammiro come interprete, ha fatto film meravigliosi.

Che rapporto hai con i social?

Il mio profilo è una galleria di foto a cielo aperto, ci metto gli scatti che mi piacciono, ma non promuovo lì le cose che faccio al lavoro. In realtà non le promuovo per niente. L’altro giorno una mia amica mi ha detto che è andata al cinema a vedere Siccità e ha scoperto che c’ero io, si è stupita che non gliel’avessi detto. È che sono riservata, se uno lo sa, daje, se non lo sa, magari lo scoprirà.

Pausa permettendo, ti vedremo presto di nuovo al cinema o in tv?

In tv, in primavera girerò la seconda stagione di Studio Battaglia.

(Foto di Andrea Ciccalè)