Carlos Saura è morto all’età di 91 anni. Considerato uno dei più importanti e rivoluzionari registi spagnoli di sempre, avrebbe dovuto ritirare domani sera il premio Goya d’onore, la massima onorificenza cinematografica del suo paese. Tra i tanti suoi film citiamo In fretta in fretta, La caza, Peppermint frappé, Elisa, vida mía e Flamenco, Carmen Story, Nozze di sangue, Cria cuervos. Lo si ricorda anche per il fatto di essere stato perseguitato da regime franchista negli anni ’60 e ’70. Il primo incontro con la censura è stato con il film I monelli, con il quale partecipò per la prima volta al Festival di Cannes.
“Con Carlos Saura muore una parte importantissima della storia del cinema spagnolo. Lascia dietro di sé un’opera essenziale per una riflessione profonda sul comportamento umano”, ha scritto su Twitter l’attore Antonio Banderas. “L’ultimo regista classico del cinema spagnolo”, è la definizione data di Saura in un titolo del quotidiano El País, retwittato da Agustín Almodóvar, fratello di Pedro Almodóvar. Tweet anche dalla Casa Reale spagnola. “Il suo cinema non morirà mai. Hasta siempre”, si legge.
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