Cineworld, la seconda catena di sale più grande del mondo con 9.189 schermi in 10 paesi, è soffocata da quasi 5 mld di dollari di debiti e sta prendendo in considerazione l’ipotesi di dichiarare fallimento negli Stati Uniti. Lo riferisce la Bbc spiegando che Cineworld, che possiede anche la catena Picturehouse nel Regno Unito e che impiega 28mila persone in tutto il mondo, ha assicurato che i suoi cinema “rimangono aperti al mercato” e che non ci sarà alcun “impatto significativo” sui posti di lavoro.
Come altre catene cinematografiche, Cineworld è stata duramente colpita dalla pandemia. Tutti speravano che blockbuster come l’ultimo Bond, Top Gun: Maverick e Thor: Love and Thunder avrebbero richiamato il pubblico dopo l’allentamento delle restrizioni per il Covid.
Top Gun: Maverick, con Tom Cruise, ha incassato 1,8 miliardi di dollari al botteghino mondiale, rendendolo uno dei primi 10 film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ma la scorsa settimana, Cineworld ha avvertito che le nuove uscite non erano ancora sufficienti. Nel 2019, infatti, prima della pandemia, gli incassi globali al botteghino hanno raggiunto un record di 42,5 miliardi di dollari secondo Comscore, sostenuti da film come Avengers: Endgame e Frozen 2. Quest’anno invece c’è stato un calo del 33% rispetto al 2019.
Venerdì scorso le azioni di Cineworld sono crollate del 60% dopo che il ‘Wall Street Journal’ ha riferito che l’azienda si stava preparando a dichiarare bancarotta “nel giro di poche settimane”. Oggi la società ha ammesso di stare esaminando varie opzioni su come ristrutturare l’azienda, incluso il fallimento negli Usa. Una procedura che consentirebbe a Cineworld di continuare a operare mentre negozia con i suoi creditori. L’azienda, secondo quanto riferisce la Bbc, dopo il crollo delle azioni ha un valore di mercato pari a 69 milioni di dollari e quasi 5 miliardi di debiti.
L’operazione ha consentito anche ai piccoli gestori di sale di beneficiare dell’iniziativa volta al potenziamento del settore cinematografico previsto dalla legge 220/2016
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