Chiara Bassermann: “Ho capito di voler fare l’attrice quando ho preso coraggio e l’ho detto a voce alta”

La 34enne romana è tornata a interpretare Fabiola nella seconda stagione della serie 'Il santone', disponibile su RaiPlay. Prossimamente la vedremo recitare al fianco di Elio Germano in 'Iddu' di Piazza e Grassadonia, film su Matteo Messina Denaro 


Chiara Bassermann, classe 1990, è nata e cresciuta a Roma. Parla tedesco (viste le sue origini da parte di padre), inglese e francese. Ha studiato all’estero, frequentando scuole internazionali, e la conoscenza di più lingue le stanno dando la possibilità di ampliare il suo lavoro di attrice, anche con ruoli da straniera.

Intanto su RaiPlay è tornata a interpretare l’italianissima, anzi romanissima, Fabiola, nella seconda stagione de Il Santone-#lepiubellefrasidioscio, con Carlotta Natoli, Francesco Paolantoni e Rossella Brescia, mentre prossimamente la vedremo recitare anche al fianco di Elio Germano in Iddu, film di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia su Matteo Messina Denaro.

Chiara, come ritroviamo Fabiola in questi nuovi episodi de Il santone 2?

Se nella prima stagione, Fabiola era un po’ una macchietta, un personaggio più abbozzato, la moglie di Igor, spacciatore di Centocelle, la regina del quartiere prepotente e ignorante, in questa seconda gli spettatori avranno modo di conoscerla più nel profondo, e non solo superficialmente, di vedere le sue tante sfaccettature, la forza e la fragilità. Per lei ci sarà più di un grande cambiamento nella vita, anche sentimentale. Si dovrà reinventare, autodeterminare con una carriera imprenditoriale, prende consapevolezza del suo ruolo. Tirerà fuori le unghie, e anche le lacrime.

Com’è stato tornare sul set di questa serie?

È stato divertente e gratificante poter riprendere in mano questo personaggio così frizzante e approfondire il suo universo eccentrico, ma non solo. Poi lavorare con Carlotta Natoli è stato scoppiettante, è un’attrice eccezionale, pimpante. Ogni scena insieme aveva un ritmo fantastico, come era accaduto già nella prima stagione con Neri Marcorè.

L’ironia è una chiave che usi anche nella tua vita?

La trovo fondamentale. È bene non prendersi troppo sul serio. Io tendo a vivere intensamente momenti felici e tristi e prendermi in giro spesso aiuta a sdrammatizzare.

Quando hai deciso di voler fare l’attrice?

A 16 anni ho frequentato un anno di liceo in America, a Nashville, e mi sono iscritta a un laboratorio scolastico di recitazione. A 18 anni ho iniziato la prima accademia qui in Italia, pensando che sarebbe stata comunque una cosa amatoriale. Non sapevo che, invece, sarebbe stato un percorso di vita. Poi ho capito che recitare era quello che avrei voluto fare nella vita.

E quando lo hai capito?

Intorno ai 20 anni ho trovato il coraggio di dire ad alta voce di voler fare l’attrice, prendendo coscienza del mestiere che volevo fare, e trasformando il mio sogno in realtà. Da quel momento ho continuato a studiare, tra l’Italia, l’America, dove ho frequentato anche l’Actors Studio, e l’Inghilterra.

Ma c’è stato anche un incontro che ha cambiato il tuo modo di vedere questo lavoro?

Ogni esperienza professionale ha messo un tassello nel mio percorso. Dal lavoro ne Il santone, a quello che ho fatto con Edoardo Pesce nel film di Vincenzo Alfieri Ai confini del male, all’incontro con Claudia Cardinale sul set di un film quando ero molto giovane. Quella è stata un’esperienza umana interessantissima, con lei che mi ha reso partecipe di suoi racconti di vita incredibili. Recentemente ho avuto la fortuna di recitare al fianco di Elio Germano in Iddu, di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia. È stato bello lavorare con un attore con cui mi sono formata, guardando i suoi film. Prima l’ho vissuto da spettatrice, poi mi sono ritrovata sul set con lui, interpretando l’amante austriaca di Matteo Messina Denaro.

E il futuro come lo vedi?

Mi piacerebbe poter continuare a fare bei progetti diretta da registi appassionati e al fianco di attori bravi, ma anche poter esplorare direzioni sempre diverse, come mi è capitato di fare fino ad oggi. Non voglio rimanere chiusa in un ruolo o in un genere. Sarebbe noioso anche recitare nei panni di qualcuna che mi assomiglia.

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