Anac su ddl cinema: importante sostenere il cinema d’essai

“Ora occorre creare un maggiore equilibrio tra il sostegno al cinema d’essai italiano (effettivo spazio di rinnovamento dei linguaggi e vero laboratorio della diversità tematica) e il cinema commercia


“L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici, che si è battuta fino all’ultimo minuto affinché la quota destinata ai sostegni selettivi fosse effettivamente del 18% e interamente destinata alla produzione del cinema di qualità e alle sale che lo programmano, con l’approvazione della legge sul cinema e l’audiovisivo, riconosce il grande impegno profuso dal Ministro Dario Franceschini nel portare a conclusione l’iter della riforma che il settore aspettava da anni e evidenzia il fondamentale ruolo di mediazione della relatrice Senatrice Rosa Maria Di Giorgi che ha sostenuto gli emendamenti in favore del cinema indipendente e degli autori”, si legge in una nota rilasciata dall’ANAC.

“E’ noto che l’ANAC avrebbe voluto una maggiore adesione del provvedimento al modello francese come era stato immaginato nella primissima fase della sua elaborazione, ma oggi che il ddl 2287 è divenuto legge dello Stato, l’ANAC lavorerà insieme alle altre associazioni di categoria che hanno a cuore “l’ arte cinematografica” affinché, nell’elaborazione dei decreti attuativi, si possa creare un maggiore equilibrio tra il sostegno al cinema d’essai italiano (effettivo spazio di rinnovamento dei linguaggi e vero laboratorio della diversità tematica) e il cinema commerciale. L’ANAC auspica che siano anche inserite nei decreti attuativi tutte quelle misure che evitino un utilizzo indiscriminato del credito d’imposta da parte delle produzioni audiovisive più forti; che sia escluso ogni rischio di commistione con le produzioni del cosiddetto “intrattenimento”; nonché sia prevista una limitazione all’ammontare del credito d’imposta destinato alle produzioni straniere, tale beneficio potrebbe infatti mettere seriamente in crisi il sistema delle co-produzioni. Infine l’ANAC rinnova al Ministro Franceschini la richiesta di eliminare dal “plafond” dei sostegni selettivi i costi di gestione dell’Istituto Luce, del Centro Sperimentale di Cinematografia, della Biennale di Venezia, che già con la prossima legge di stabilità potrebbero essere trasferiti sul bilancio generale del Mibact”.  

04 Novembre 2016

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