AGIS a Draghi: “No ai tamponi per entrare al cinema”

L’AGIS scrive al premier Mario Draghi su possibili ed ulteriori restrizioni sui luoghi di spettacolo: “aggiungere l’obbligo di un tampone al super green pass, comporterebbe un fortissimo disincentivo


“Le notizie apparse sugli organi di stampa di un possibile obbligo di tampone per gli spettatori di cinema e teatri hanno creato una forte preoccupazione nel settore. Giova ricordare in questa sede che chi partecipa ad attività culturali deve essere dotato di super green pass, misura da noi convintamente sostenuta, e utilizzare per tutto il tempo i dispositivi di protezione individuale. Il distanziamento nei luoghi di spettacolo è garantito da sedute inamovibili e da una gestione del pubblico fortemente controllata, come previsto dalle Linee Guida della Conferenza delle Regioni. Aggiungere a ciò l’obbligo di un tampone, comporterebbe un fortissimo disincentivo alla partecipazione ed indebolirebbe lo strumento molto efficace del super green pass”.

È quanto scrive in una nota, indirizzata al Presidente del Consiglio, Prof. Mario Draghi, l’AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo. “Tutto ciò – continua la nota – creerà ancor minore sostenibilità economica, creando alle imprese un danno di centinaia di milioni di euro, visto il particolare periodo festivo, ed ulteriori difficoltà a decine di migliaia di lavoratori già profondamente colpiti dalle ricadute pandemiche. La sicurezza di cinema e teatri è, per tutte le ragioni esposte, fuori discussione e, tra l’altro, rappresentata con convinzione da campagne istituzionali, da noi promosse insieme al Ministero della Cultura. Le chiediamo, quindi, un Suo autorevole intervento per evitare un danno incalcolabile e, probabilmente, non più recuperabile per questo settore. Siamo certi che, pur nel rispetto delle esigenze di salute pubblica, converrà con noi sul fatto che le misure in atto sono già a garanzia di assoluta sicurezza”.

“La pandemia – conclude la nota -, come da lei definito nel nostro incontro, ha rappresentato, tra l’altro, anche un ‘devastante disastro culturale‘. Le chiediamo di evitarne ulteriori conseguenze che potrebbero derivare da misure eccessivamente restrittive”.

La lettera è firmata da Carlo Fontana, Presidente AGIS, Mario Lorini, Presidente ANEC, Filippo Fonsatti, Presidente FEDERVIVO, Francesco Giambrone, Presidente ANFOLS.

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20 Dicembre 2021

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