Addio a Prince, una perdita anche per il cinema

Cantante, musicista, attore, regista e produttore, il 'genio di Minneapolis' ha frequentato anche il mondo della settima arte, in cui ha esordito con Purple Rain, pellicola del 1984


E’ morto Prince. Da oltre trent’anni uno dei più talentuosi, prolifici e ingovernabili artisti della musica mondiale: Prince Rogers Nelson, in arte Prince, era nato il 7 giugno 1958. Cantante, musicista, attore, regista e produttore, il ‘genio di Minneapolis’ dalla fine degli anni Settanta ha frequentato e sapientemente mixato i più svariati generi musicali: dal soul al funk, passando con disinvoltura al jazz, al pop e al rock psichedelico, conquistandosi una folta schiera di fedelissimi fan che seguono ossessivamente le sue gesta, impegni e intemperanze. Il suo corpo è stato ritrovato in un ascensore degli studio di Chanhassen, dove l’artista registrava le sue canzoni: a dirlo la polizia che per ora non ha dettagli sulle cause della morte. Una settimana fa – sostiene Tmz – era stato ricoverato in ospedale per una overdose di oppiacei e non per una banale influenza come invece dichiarato dal suo manager. 

Tutti ne conoscono la carriera in ambito discografico, ma Prince ha sempre intrecciato la sua strada anche con il mondo della settima arte, in cui ha esordito con Purple Rain, pellicola del 1984 diretta dall’allora esordiente Albert Magnoli e basata su un concept dello stesso artista. Un lungometraggio a tratti autobiografico, non tanto nei particolari legati alla vita del suo protagonista quanto più all’aspetto sentimentale che indissolubilmente unisce l’artista con la figura di “The Kid”, il cantante in cerca di ribalta interpretato da Nelson nel film. Alcuni anni dopo, precisamente nel 1990, si tentò di bissare questo successo con Graffiti Bridge, ideale sequel della pellicola del 1984, mettendosi questa volta in gioco anche nelle vesti di regista e sceneggiatore.

Si proseguì con 3 Chains o’ Gold, lungometraggio del 1994 composto da una serie di video musicali tenuti insieme da una cornice narrativa con protagonista il cantante – uscito però direttamente per il mercato dell’home video. I suoni brani vennero – e continuano tutt’ora a venir utilizzati – in moltissime pellicole, e lo stesso Prince riprese più volte il ruolo di compositore per realizzare alcuni canzoni per pellicole quali Showgirls di Paul Verhoeven nonché Girl 6 – Sesso in linea e Bamboozled di Spike Lee. Oltre alla già citata Purple Rain, il suo successo più grande in questo ambito fu però la realizzazione della colonna sonora del primo lungometraggio di Batman a opera di Tim Burton, nel 1989. Odiato e celebrato allo stesso tempo per via delle sue smaccate sonorità funk-pop, il disco rappresentò però qualcosa di veramente fondamentale per l’artista di Minneapolis, tanto da portalo quasi ad annullare un lungo tour in Giappone per la sua impazienza di lavorare al progetto. Il viscerale amore di Prince per questa colonna sonora lo portò a partecipare in prima persona ai videoclip dei brani estratti dalla stessa, giocando a vestire i panni di Batman e Joker – fusi insieme nel personaggio di Gemini – e riuscendo addirittura a raggiungere il primo posto nelle classifiche musicali statunitensi con la celebre Batdance.

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22 Aprile 2016

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