A Marco Bellocchio il Pardo d’onore Swisscom 2015

Il regista sarà premiato durante il 68° Festival del film Locarno con il Pardo d’onore Swisscom. Per l’occasione verrà mostrato in Piazza Grande I pugni in tasca, a 50 anni dalla prima proiezione a Lo


La 68a edizione del Festival del film di Locarno attribuirà a Marco Bellocchio il Pardo d’onore Swisscom. Con questo tributo il Festival rende omaggio a una carriera ricchissima e suggella il legame profondo che intercorre tra Locarno e Bellocchio, iniziato nel 1965 con la proiezione nel parco del Grand Hotel del suo lungometraggio d’esordio, I pugni in tasca.

Carlo Chatrian, Direttore artistico del Festival, commenta: “I pugni in tasca resta tra quei film che hanno fatto la storia di Locarno come luogo di scoperta e di lancio di opere che, senza paura di essere fraintesi, possono essere definite scomode. Ripresentarlo in una versione restaurata è insieme un doveroso omaggio all’atto d’inizio di un grande cineasta e l’indicazione di una linea di programmazione fedele ai suoi principi. La scelta di conferire il Pardo d’onore a Marco Bellocchio nasce inoltre dalla consapevolezza che il suo fare cinema – soprattutto in anni recenti – abbia molto da raccontare a chi vive in Italia ma anche a chi fa cinema nel resto del mondo.”

L’omaggio che il Festival di Locarno dedica a Bellocchio sarà accompagnato dalla proiezione di una selezione di suoi film. I pugni in tasca sarà mostrato in Piazza Grande venerdì 14 agosto. Il restauro del film è stato prodotto da Kavac Film, realizzato da Cineteca di Bologna presso i laboratori de “L’immagine ritrovata”, sostenuto da Giorgio Armani e verrà distribuito a livello mondiale da The Match Factory.

Il pubblico del Festival avrà inoltre la possibilità di dialogare con il regista e cogliere i segreti della sua arte, in una masterclass in programma allo Spazio Cinema.

12 Maggio 2015

Locarno 2015

Locarno 2015

Mario Martone e la pastorale per l’Expo

Al festival di Locarno il regista ha portato il film breve Pastorale cilentana che, fino a fine ottobre, introdurrà alla visita del padiglione zero dell’Expo di Milano: "È una opera gemmata su Noi credevamo e Il giovane favoloso, getta uno sguardo sulla storia d’Italia per andare alla radice di quel malessere che oggi viviamo. Racconta un periodo in cui l’uomo e la natura erano ancora in equilibrio, in cui l’uomo restituiva alla natura ciò che prendeva, in cui la tecnica cominciava a evolversi, a perfezionarsi, ma c’era reciprocità e non sfruttamento"

Locarno 2015

I genitori di figli disabili nel nuovo doc di Fasulo

Il regista Alberto Fasulo, vincitore del Marc'Aurelio d'oro al Festival di Roma 2013, ha presentato fuori concorso a Locarno il documentario Genitori, che sarà distribuito in autunno da Luce Cinecittà. Il film segue gli incontri di un gruppo di genitori che si confrontano periodicamente sulla vita e sulle problematiche dei loro figli: "Sono stati loro a propormi di realizzare il film. Sono rimasto molto colpito da ciò che mi hanno detto sull'incapacità e sulla paura del grande schermo di raccontare in maniera non superficiale la disabilità. Anche perché spesso, nella realtà, il famoso lieto fine non c'è"

Locarno 2015

Pardo d’oro al coreano Hong Sangsoo. Premio Giuria Giovani a Pietro Marcello

A Locarno 68 il film Right Now, Wrong Then vince anche il premio per la migliore interpretazione maschile. La migliore interpretazione femminile è un ex aequo alle quattro protagoniste di Happy Hour del giapponese Ryusuke Hamaguchi. Al maestro polacco Andrzej Zulawski, con Cosmos, va il riconoscimento per la Miglior regia. Bella e perduta di Pietro Marcello, che sarà distribuito da Luce Cinecittà, ottiene il primo premio della Giuria Giovani e la menzione speciale del Premio ecumenico

Locarno 2015

Pietro Marcello: “Viaggio nell’Italia bella e perduta”

Bella e perduta di Pietro Marcello - che sarà distribuito da Istituto Luce Cinecittà dal 19 novembre dopo la pre-anteprima al Festival di Torino - è stato in concorso al sessantottesimo festival di Locarno dove Cinecittà News ha incontrato il regista casertano per parlare di questa fiaba che getta uno sguardo su un'Italia pasoliniana, abitata da cittadini completamente inconsapevoli, un'Italia, appunto, "bella e perduta"


Ultimi aggiornamenti