Wertmüller e Giannini insieme per Pasqualino: Kinéo speciale

Incontro aperto con Wertmüller e Giannini protagonisti, per il restauro di Pasqualino Settebellezze e il premio Kinéo speciale


CANNES – Nel pomeriggio Pasqualino Settebellezze ha riunito Lina Wertmüller e Giancarlo Giannini, protagonisti di un incontro pubblico presso l’Italian Pavilion, occasione per parlare del lavoro di restauro e anche per la consegna di un premio Kinéo speciale.

Presenti, oltre alla regista e all’attore, anche Felice Laudadio, presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, Marcello Foti, direttore, Paolo Rossi Pisu di Genoma Films, che ha collaborato con la Cineteca Nazionale per il restauro di Pasqualino Settebellezze, e Rosetta Sannelli, ideatrice e direttrice del premio Kinéo.  

Il direttore Foti ha aperto l’incontro, con riferimento esplicito al film diretto nel ’75 da Lina Wertmüller, parlando dell’importanza del “sostegno del patrimonio artistico pubblico, grazie anche al mecenatismo di persone come Paolo Rossi Pisu di Genoma Films”, che, come ha precisato lo stesso produttore “ha capito il vantaggio dell’Art Bonus e io auspico che la Cineteca Nazionale mi dia l’opportunità anche l’anno prossimo di fare un restauro”.

Gli ha fatto eco Felice Laudadio, ribadendo come il restauro sia “una delle attività fondamentali della Cineteca Nazionale, incrementata appunto grazie alla formula dell’Art Bonus che ci ha permesso questo tipo di lavoro. Siamo stati informati di essere nella selezione di Cannes Classics solo a fine marzo, ma grazie anche al contributo di Federico Savina per il suono abbiamo potuto finalizzare il restauro per questa chiamata. Importante la presenza di Paolo Rossi Pisu, che si è scoperto in ritardo figlio biologico di Raffaele, occasione che gli ha anche dato il là per cominciare a celebrarlo con la forma del restauro, tra cui già quello di Italiani brava gente. Nel 2020 avremo un listino di 7/8 opere restaurate, con una programmazione sui network tv, come successo con Ultimo tango a Parigi, appena passato su Rai Due, e uscito anche su 158 schermi”. 

Eppure questa occasione attendeva soprattutto loro due, Lina Wertmüller e Giancarlo Giannini insieme, l’uno sul palco, e lei seduta in primissima fila ad ascoltare l’attore ricordare il loro mitico film che “nasce a Cinecittà”, ha detto subito Giannini. “Pasqualino era un signore ebreo, napoletano, che faceva l’acquaiolo, e che io ho conosciuto davvero lì: mi sono incuriosito, mi sono fermato a parlare con lui, riuscendo a registrare 12/13 ore del suo terrificante racconto; l’ho poi proposto a Lina, scrivendo il film con lei, fino alle 5/6 del mattino. Abbiamo trovato i finanziamenti, il produttore e distributore Medusa, che credette in un progetto difficilissimo. I nostri film sono sempre nati con lo spirito del gioco, sempre con la stessa ironia. Io se sono qui lo devo a lei, una signora straordinaria, che metti davanti ad una macchina da scrivere e in una settimana ti scrive una cosa magnifica, perché ha imparato il gioco del mestiere anche facendo l’aiuto regista di Fellini”.

Ricordando il passato, ma restando nel presente, in uno scambio mutevole tra giovinezza e età adulta, l’incontro è anche stato occasione per il conferimento di un premio Kinéo speciale, perché di solito, come ha ricordato Rosetta Sannelli, viene “conferito sempre ai giovani”, ma qui l’occasione era talmente eccezionale da decidere di premiare due “per sempre giovani” come  Lina Wertmüller e Giancarlo Giannini.

22 Maggio 2019

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