Un trans chiamato Desiderio

Già applaudito alla Settimana della Critica della scorsa Mostra del Cinema di Venezia, arriva in sala il 21 aprile distribuito dall’Istituto Luce Mater Natura diretto da Massimo Andrei, prodotto dalla Kubla Kan di Umberto Massa, interpretato – tra gli altri – da Maria Pia Calzone, Valerio Foglia Manzillo, Enzo Moscato e la neodeputata di Rifondazione comunista Vladimir Luxuria.

“Mater natura è un film che deve essere considerato come un valore aggiunto spiega Luxuria – perchè riesce ad avvicinare al mondo dei trans quelle persone a volte impaurite. Rappresenta un’ottima occasione per offrire alle persone la possibilità di capire la diversità. Il film doveva uscire a febbraio, ma è stato posticipato per la mia candidatura, ma il rispetto delle regole è importante. Non intendo comunque abbandonare completamente la mia carriera artistica per la politica, sono convinta che non esista una cesura netta tra arte e politica. Per esempio Mater natura è sicuramente un film politico. Mi auguro di trovare in Parlamento degli amici, magari inaspettati. Per esempio l’avvocato Giulia Bongiorno di An ha già espresso il desiderio di conoscermi”.

“Non è solo una commedia d’amore ma di riscatto sociale, con una forte valenza espressiva e una sottile contaminazione stilistica – aggiunge il regista Andrei -Attraverso la storia d’amore tra Andrea, interpretato da Valerio Foglia Manzillo, e Desiderio, il transessuale interpretato da Maria Pia Calzone, la pellicola non rappresenta una storia individuale ma una vicenda corale sul mondo gay e trans”. Tutte le scene sono ambientate a Napoli, alle falde del Vesuvio dove gli amici di Desiderio, tra cui Massimino e Europa, interpretati, rispettivamente, da Vladimir Luxuria e Enzo Moscato, si trasferiscono per dare vita ad un centro di agricoltura biologica.

“È un film che ha all’origine un forte eclettismo e insieme una molteplicità di stili, qui sta la chiave per rappresentare i trans e la società napoletana. È anche una pellicola sull’identità di genere, ma senza alcun intento di denuncia”, sottolinea ancora Andrei.

Vladimir nel film interpreta Massimino, un trans che sostiene la candidatura di un giovane, rampante e traditore avvocato, interpretato da Luca Ward, affinché porti in Parlamento le istanze di coppie di fatto, omosessuali e transessuali. “Un ruolo risultato premonitore – spiega il regista – Il transessuale è emblema della transizione dei nostri tempi, del passaggio da un millennio all’altro. Il suo essere ipertrasformato rispetto all’originale, la mutazione compiuta dal laser, con materie plastiche e chirurgia, rappresentano il passaggio dal regno dell’uomo a quello della macchina, dall’Umanesimo al Post Naturale”. L’ambientazione è stata fatta a Napoli, la più travestita delle città, dove la duplicità è sempre evidente. Tante le citazioni racconta Andrei: “Fellini, ma soprattutto il cinema spagnolo di Amenabar e di Bigas Luna. ‘La signora delle camelie’ di Dumas figlio, fino alla commedia ‘Filomena Marturano’, o alla ‘Medea’ di Euripide”.