Un Maxxi mercato


Un mercato integrato al festival. E’ questo il sogno nel cassetto di Piera Detassis, direttrice artistica della kermesse, e del direttore del The Business Street, Roberto Cicutto che si avvererà nel 2012. La settima edizione del mercato vedrà infatti lo spostamento di parte dei luoghi di lavoro dagli alberghi di Via Veneto, che resteranno comunque location interessate, all’avveniristica sede del Maxxi, il museo delle Arti del XXI secolo di via Guido Reni. A dare la notizia del trasloco gli stessi direttori durante una conferenza stampa dedicata al mercato e ai suoi risultati. Progettato dall’archistar Zaha Hadid la struttura sarà idealmente collegata all’Auditorium Parco della Musica (da cui dista 5 minuti a piedi) da un red carpet dedicato di 500 metri e ospiterà buyer & seller per convegni, incontri e soprattutto proiezioni grazie a salette appositamente create e equipaggiate di proiettori digitali. In questo modo The Business Street abbandona le sale del centro di Roma per convogliare gli addetti ai lavori in un solo luogo più comodo, moderno e in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza lavorativa.

 

Se nel 2006 quando si gettavano le basi del mercato Via Veneto rappresentava la scelta ideale per lanciare l’evento su base internazionale, oggi che l’evento si è stabilmente inserito nell’agenda festivaliera dei professionisti del settore l’obiettivo è la crescita. Crescita che passa ora per la personalizzazione degli spazi dedicati. Oltre ad offrire una sala meeting in grado di ospitare i convegni del mercato, il museo avrà un’area Maxxi 21 che ospiterà gli incontri B2B tra compratori e venditori mentre la Biblioteca dell’edificio si trasformerà in una video library per i partecipanti. Inoltre il Maxxi diventerà il quartier generale della Fabbrica dei progetti – New Cinema Network, il mercato di co-produzione che col suo consolidato format di incontri one-to-one sostiene lo sviluppo dei film del cinema indipendente internazionale. Uno spostamento positivo, dunque quello al Maxxi, che riunirà le due anime festivaliere: quella dei professionisti e quella del pubblico.

 

In attesa di scoprire quali ulteriori benefici porterà la nuova location, quel che c’è da analizzare sono i risultati già messi a segno da questa edizione n. 6 del mercato. 820 sono gli accreditati che hanno partecipato al The Business Street dal 27 ottobre. Erano stati 792 nel 2010, mentre sono leggermente in calo i buyer 280 rispetto ai 309 dell’anno precedente. 93 i seller provenienti da 61 società, 233 i produttori tra TBS e NCN che hanno potuto accedere alle 140 proiezioni per 116 film; 32 le anteprime di mercato; 117 i titoli nella videolibrary, ben 23 le manifestazioni tra workshop e eventi organizzati, 10 i progetti Industry Books e 90 i meeting svolti.

 

Molto buoni sono anche i dati di New Cinema Network – La Fabbrica dei Progetti con 860 appuntamenti di co-produzione, 130 produttori partecipanti, 27 progetti e 34 partner internazionali tra cui Cinefondation, Sundance Institute, Cinemart, Berlino Cinelink, e Film London che sono venuti appositamente nella Capitale per scoprire quali film siano stati selezionati a NCN.

 

Soddisfatti dei risultati e del futuro al Maxxi anche i vertici di comune di Roma e regione Lazio, con Gianni Alemanno e Renata Polverini, tra i finanziatori del Festival, presenti in conferenza stampa. “Dopo l’esperienza del Mifed, chiuso nel 2004 – ha affermato il sindaco della Capitale – The Business Street e’ l’unico mercato del cinema in Italia, una grande speranza e scommessa. Collocarlo in un contesto come il Maxxi significa fare un passo avanti e poter pensare più concretamente al Parco delle arti e della musica, che collegherà Villa Gloria a Ponte della Musica, progetto su cui è al lavoro Renzo Piano“.

 

Da tenere in considerazione, infine, un’altra importante novità dell’edizione 2012, rappresentata dalle date, 18 – 21 ottobre, che non saranno più troppo vicine a quelle dell’American Film Market. Un obiettivo strategico centrato da Roberto Cicutto. “Aver superato la soglia degli accreditati nonostante la crisi e la vicinanza con l’appuntamento di Los Angeles è davvero incoraggiante – ha detto il direttore del mercato – Aspettiamo di vedere cosa succederà l’anno prossimo quando questa vicinanza non ci sarà più, ma intanto siamo orgogliosi di dire che questo mercato è diventato un punto di incontro imprescindibile per i prodotti indipendenti. A Los Angeles i produttori vanno in caccia di opere glamour, mentre qui, con NCN si decide ormai il futuro del cinema indie. Una realtà di cui sono ormai a conoscenza i professionisti di tutta Europa”.

29 Ottobre 2011

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