Susan Sarandon, innamorata del ping pong


GIFFONI VALLE PIANA – Prima di concedersi ai giornalisti, Susan Sarandon si lascia maternamente fotografare insieme ad un gruppo di mini giurati del Festival di Giffoni, a cui stringe mani e regala sorrisi, sorpresa – come ha raccontato in conferenza stampa – della conoscenza che questi ragazzi hanno dimostrato di avere di tutti i suoi film. Il festival la omaggia questo pomeriggio del Premio Francois Truffaut e lei non nasconde il suo piacere di essere in Italia, paese a cui si sente profondamente legata, soprattutto per origini famigliari, sparse tra la Toscana e la Sicilia. In più sua figlia, nata dalla relazione con il regista italiano Franco Amurri, si è laureata lo scorso anno a Bologna in lingua italiana. Della nonna materna originaria del ragusano, che l’attrice non ha mai conosciuto, dice di aver scoperto attraverso un reality show che aveva partorito sua figlia (la madre dell’attrice) all’età di soli tredici anni e per questo aveva preferito darla in adozione. Fa notizia anche il fatto che l’abbia accompagnata il suo nuovo compagno, Jonathan Bricklin, 32 anni meno di lei, socio in affari con cui ha aperto una piccola catena di ping pong bar.

 

La politica è sempre al centro dei suoi pensieri di attrice e cittadina americana. Sulla sanità spiega che gli interessi in gioco sono talmente tanti e forti che ostacolano in ogni modo la riforma coraggiosa di Obama. Così come il non ancora attuato ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan: “Io credo che dobbiamo lasciare l’Afghanistan – dice Sarandon –  E’ una guerra che non si può vincere e sta costando molto in denaro e perdita di vite umane. Ma lì abbiamo trovato risorse naturali importanti, quindi non andremo via facilmente da quei posti”. E alla domanda su come è cambiata la condizione delle donne in America rispetto ai tempi di Thelma e Louise, lei risponde che i cambiamenti li vede soprattutto nell’ambiente cinematografico: “Se penso al cinema, credo che dei passi in avanti siano stati fatti. Oggi ci sono ruoli più interessanti per le donne perché ci sono più donne che dirigono e più donne che producono. A Hollywood interessa il business non la politica”. Sull’amore, filo conduttore di questa edizione del festival, dichiara che è difficile definirlo in maniera netta: “E’ in ogni cosa, è ciò che fa muovere il mondo. Io cerco di comunicarlo al pubblico attraverso le emozioni di una precisa scena. Se quell’emozione arriva a chi sta guardando, allora è amore”.

 

Racconta della brutta slogatura alla caviglia a seguito di una caduta, che l’ha costretta a stare ferma per un po’ di tempo. “In compenso – aggiunge – ho più tempo da dedicare ai miei ragazzi e al mio progetto di apertura di bar-ping pong. Ne ho già aperti due, uno a New York e uno a Los Angeles. Mi piacerebbe aprirne uno in Italia, ma non rubatemi l’idea! Si tratta di bar in cui si può bere, ascoltare musica selezionata da un DJ e giocare a ping pong. Funzionano!” In Italia la vedremo presto sugli schermi in Fratelli in erba di Tim Blake Nelson con Edward Norton, in uscita il prossimo 17 settembre e in Wall Street – il denaro non dorme mai di Oliver Stone, nei cinema dal prossimo 15 ottobre.

24 Luglio 2010

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