Signore&Signore


Tina PicaE’ stato presentato al complesso museale di Santa Maria della Scala, nell’ambito del Terra di Siena Film Festival diretto da Carlo Verdone, il libro “Signore&Signore”, curato da Piera Detassis e edito da Cinecittà Holding.

 

A tenere a battesimo il volume lo stesso presidente di Cinecittà, Alessandro Battisti che ha espresso la sua soddisfazione per la realizzazione di un testo che si occupa di “tutte le donne: dalle maggiorate alle dark ladies, dalle svampite alle nevrotiche dalle neorealiste alle signorine occhialute, con particolare simpatia nei riguardi di due ‘dive’ come Tina Pica e Franca Valeri, troppo spesso surclassate dalle bellezze canoniche”.

 

Il volume seleziona infatti le attrici più rappresentative della femminilità e dei suoi mutamenti nel costume della storia italiana dal dopoguerra a oggi. L’autrice ha selezionato venti ritratti di donne straordinarie che, partendo dalle indimenticabili Silvana Mangano, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Alida Valli e Lucia Bosè, passano a indagare la personalità artistica di Mariangela Melato, di Monica Vitti, di Ornella Muti e di Stefania Sandrelli, fino alle nuove generazioni rappresentate da Asia Argento, Giovanna Mezzogiorno, Monica Bellucci, Margherita Buy e Laura Morante. Senza tuttavia tralasciare le grandi interpreti della comicità, come, appunto, Tina Pica e Franca Valeri.

Monica Vitti“La presentazione del mio libro – ha spiegato la Detassis, direttrice del mensile ‘Ciak’ – doveva essere riservata alla Festa di Roma, dove comunque è prevista la retrospettiva di film dedicati alle attrici che ho selezionato nel libro. Ma quando sono stata invitata da Terra di Siena non ho avuto dubbi. Sono stata felice di presentare il mio libro nel festival diretto da Carlo Verdone che, ancora prima del suo invito, ho sempre citato come l’unico regista ad aver dato il giusto spazio alle attrici sul grande schermo. E’ un uomo e un artista che conosce bene i caratteri femminili e ha avuto l’illuminazione di lasciare libere le donne davanti alla macchina da presa, senza soffocarle con la sua figura. Cosa che non è riuscita ad altri registi e comici della stessa generazione di Verdone. Come Nichetti, Troisi e Benigni, che con le loro personalità hanno spadroneggiato sullo schermo mettendo in un angolo le loro attrici. Verdone ha fatto conoscere meglio le personalità artistiche di dive come la Muti, l’Argento, la Buy e tante altre. Cosa che in passato riuscì al regista Antonio Pietrangeli con la Sandrelli e la Milo”.

Certo tra le venti attrici di “Signore&Signore” non potevano mancare delle omissioni, ma quelle scelte per la Detassis “rappresentano meglio di altre la femminilità nella cinematografia italiana dal dopoguerra a oggi. Su tutte troneggia Silvana Mangano nelle sue fasi salienti: la bellissima di Riso amaro, la Mangano in versione intellettuale e infine la Mangano che rifiuta la mondanità e si allontana dal cinema. Ma poi come tralasciare la Loren, la Lollo, la fama internazionale della Bellucci, il cambiamento dei caratteri e della fisicità che si allineava ai tempi moderni grazie ai modelli proposti nel cinema dalla Sandrelli, fino alla contemporaneità della Morante”.

Non manca però il dispiacere per aver omesso alcune colonne del cinema italiano, come Virna Lisi, “splendida signora e ottima attrice” per la Detassis. O come Eleonora Giorgi, “ma era impossibile menzionarle tutte e ho scelto le donne che ritenevo più simboliche”, spiega l’autrice, che ha dovuto escludere con rammarico pure Valeria Golino, “perché negli ultimi anni aveva avuto una pausa professionale, però se realizzassi oggi il libro le darei una sicura collocazione”. E Claudia Gerini? “Sì, simpatica, ma non ha maturato un carattere cinematografico ben preciso come le altre che ho selezionato. Mi dispiace anche per Edwige Fenech, che però ha smesso da anni di fare l’attrice e preferisce cimentarsi con la produzione”.

29 Settembre 2006

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