Sergio Castellitto: “Facciamo belle le sale per invertire la tendenza”

L'attore e regista è intervenuto al convegno organizzato alla Mostra di Pesaro da CNA Cinema e Audiovisivo in collaborazione con Fondazione Marche Cultura sul futuro della sala


PESARO – Il Cinema Astra, storica sala della Mostra di Pesaro, oggi ristrutturato e riaperto al pubblico, ha ospitato un convegno proprio sul futuro dell’esercizio organizzato da CNA Cinema e Audiovisivo Marche in collaborazione con la Fondazione Marche Cultura. Tra gli intervenuti, l’assessore alla Bellezza di Pesaro Daniele Vimini, il direttore del festival Pedro Armocida, il presidente di CNA Cinema e Audiovisivo Gianluca Curti, il presidente di Marche Film Commission Francesco Gesualdi, il presidente Anec Agis Marche Massimiliano Giometti, il regista e produttore Simone Riccioni e Sergio Castellitto, che a Pesaro ha presentato in Piazza del Popolo Non ti muovere in una serata sold out. Era atteso anche il sottosegretario Lucia Borgonzoni, trattenuta da altri impegni.

Castellitto è tornato sul tema delle sale, che aveva già affrontato ieri incontrando i giornalisti. “Facciamo belle sale, cambiamo le lampade ai proiettori e le poltrone, dobbiamo rispondere con l’accoglienza perché la gente ritrovi il piacere di uscire di casa invece di restare sul divano”. Da poco presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, tenta una riflessione più ampia: “In questi ultimi quarant’anni ho sempre sentito parlare di crisi, che tra parentesi per un artista è qualcosa di necessario e di positivo. Oggi la crisi del cinema nasce dall’espansione della serialità. Di recente Ted Sarandos, ceo di Netflix, è stato al Centro Sperimentale. E io mi sono chiesto: perché Netflix si chiama così? Perché nasce come delivery e ci considera clienti anziché spettatori. Il percorso per invertire la tendenza è arduo perché il cinema è poesia che costa un sacco di soldi. Ma la fisicità dei luoghi è importante. A Roma 50 sale hanno chiuso, è un problema planetario, eppure io sono ottimista: un tempo si diceva che la TV avrebbe distrutto il cinema, invece lo ha finanziato. Qualche anno fa il Festival di Cannes sdegnava Netflix e adesso tutti vogliono i loro film”. E poi una riflessione sui contenuti: “Siamo sicuri che il pubblico abbia proprio solo voglia di ridere? Le persone desiderano specchiarsi in una storia, emozionarsi. Il successo di Paola Cortellesi non può essere paradigmatico. La situazione dei giovani è complicata e per questo sarebbe opportuno concentrarsi sulle opere prime e seconde”.

Gianluca Curti, presidente CNA Cinema e Audiovisivo, in collegamento da Roma, ha lanciato un appello alle istituzioni. “E’ giusto razionalizzare ma non bisogna buttare il bambino con l’acqua sporca. Evitiamo le derive ma non togliamo la rete di sostegno agli imprenditori. Il tax credit generale, di cui solo il 23% va al cinema per la sala, è generato dalla tassazione del nostro stesso settore e sostiene la diversità culturale. Noi non togliamo soldi a nessuno e non siamo Ali Babà e i 40 ladroni, siamo gente seria che tutte le mattine va in trincea”. Curti sottolinea come CNA sia la terza associazione del settore con 1570 aziende e molti produttori under 30 e 40. E anticipa la nascita di una linea distributiva della sua società, la Minerva Pictures, che sarà ufficializzata a Ciné a Riccione. “C’è posto per i film in sala, come ha dimostrato la riedizione de L’odio di Kassovitz che ha fatto 400mila presenze”.

Massimiliano Giometti, presidente Anec Agis Marche cui aderiscono l’88% dei 130 schermi nella regione, insiste sul tema del sostegno pubblico: “Se gli esercenti non avessero i contributi dovremmo chiudere, abbiamo bisogno che le istituzioni ci ascoltino, il rinnovamento tecnologico delle sale è molto costoso, e poi manca il prodotto”.

Conferma Francesco Gesualdi presidente della Film Commission Marche: “Le sale devono essere comode però ci vogliono anche i bei film. Gli autori devono tener conto dei gusti e della sensibilità del pubblico, capire qual è il prodotto vincente. Bisogna studiare come fanno gli americani. E il pubblico va formato fin dall’infanzia”.

15 Giugno 2024

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