Scorsese: “Il cinema evolve, possibile esprimersi anche su TikTok”

Il regista è a Berlino per ricevere l'Orso d'oro alla carriera. "Dopo gli Oscar penserò al film su Gesù, dovrà essere provocatorio e d'intrattenimento"


BERLINO – Atteso questa sera al Palazzo della Berlinale, dove sarà insignito dell’Orso d’oro alla carriera, Martin Scorsese ha incontrato la stampa per rispondere alle numerose domande sulla sua importante filmografia. Dagli anni ’70 il regista newyorkese ha esplorato generi e formule segnando per sempre la storia del cinema, su cui ancora oggi incide nonostante le continue trasformazioni della settima arte. “Il cinema si evolve”, ha affermato il regista candidato agli Oscar 2024 in dieci diverse categorie con il suo lungometraggio Killers of the flower moon. “Quest’arte non sta morendo”, ha rassicurato. “La tecnologia è cambiata rapidamente e in un certo senso l’unica cosa a cui puoi davvero aggrapparti sono le voci individuali degli artisti. E queste, devo dire, possono esprimersi su TikTok o in un film di quattro ore o in una miniserie di due ore”. Il cinema, per Scorsese, non è questione di mezzi tecnici o di minuti a disposizione. D’altronde, ancor prima dei brevi reel social, su cui ora è molto attivo grazie alla figlia Francesca, Scorsese racconta di aver scoperto già negli anni ’80 la possibilità di creare grandi storie in pochi attimi: “Ebbi una magnifica esperienza sul set di uno spot per Giorgio Armani, di appena 30 secondi. Mi venne in mente in quel momento la lezione del cinema russo, che in pochissimo faceva tantissimo”.

Nei giorni in cui l’AI mostra i muscoli sulle sue applicazioni video, Scorsese – da sempre affascinato dalle nuove possibilità tecniche del cinema – dà un indirizzo: “Non bisogna spaventarsi e nemmeno diventarne schiavi, dobbiamo controllare la tecnologia e indirizzarla verso la giusta direzione”.

Il cinema era una cosa, riflette il regista, e ora ne sta diventando “molte”. Ricordando il passato da giovane cinefilo, quando le copie dei film a disposizione erano poche e rovinate, e la dieta mediatica la scandivano una manciata di canali televisivi, Scorsese ha parlato della difficoltà contemporanea nel districarsi tra cataloghi sterminati, che permettono di esplorare ogni cinema possibile e al contempo privano lo spettatore di una guida. “Il cinema era questo: se volevi vedere un film andavi al cinema. Un buon cinema o un cinema scadente, ma era un cinema, un’esperienza comunitaria”.

Ad essere rimasto immutato nella storia della settima arte è invece la sua funzione nella vita degli individui. “Comunichiamo tramite l’arte, e il cinema è questo, arte. I film hanno influenzato me quando ero piccolo e in casa non c’era neanche un libro”. Tra i primi grandi incontri nella vita di Scorsese c’è “l’incredibile cinema neorealista italiano”, grazie al quale scoprì una nuova magia delle immagini all’età di soli 5 anni.

Servono perciò, ancora oggi, guide e riferimenti. “Anche la critica può essere ancora importante, ma deve stimolare con pensieri originali e aiutare il pensiero”. Per questo, sottolinea il regista, serve un cinema che resti, scevro da forme di racconto o messe in scena passeggere. “Le tendenze passano rapidamente, ma i film che resistono al passare degli anni possiedono la forza di toccare profondamente le persone”.

Scorsese è ottimista sul futuro, anche perché lo riguarda. “La vita è breve e a 81 anni pensi attentamente a come dedicare il tuo tempo, ma intanto siamo qui”. E infatti il regista ha in cantiere un nuovo film su Gesù. Non sa ancora come verrà realizzato, ma conosce attentamente le proprie ambizioni: “Dovrà essere provocatorio e d’intrattenimento”. Come? “Devo capirlo, ma dopo gli Oscar mi prenderò qualche ora di sonno, poi un giorno magari mi sveglierò con la giusta intuizione”. Nel frattempo, è notizia di oggi che il regista sarà attore nei panni del mentore del sommo poeta nel nuovo film di Julian Schnabel The Hand of Dante, dedicato alla stesura della Divina Commedia.

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20 Febbraio 2024

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