NAPOLI – Tutto ha inizio su un ring da wrestling, in un capannone a Stoccarda. Una folla invoca a gran voce due lottatori, Flatfoot e Zeppelin, stremati nelle ultime fasi dell’incontro. Il combattimento si conclude con la vittoria di uno degli atleti. Solo a quel punto l’azione si ferma. “Stop. Siete stati molto bravi – dice una voce decisa – Ne giriamo ancora un’altra”. Non stiamo partecipando a un vero incontro di wrestling, e non siamo neppure in Germania. In realtà ci troviamo in una discoteca della periferia di Napoli, tra almeno 350 comparse, sul set di Piedone, la nuova produzione Sky Original, prodotta da Sky Studios, Wildside e Titanus Production, che sarà trasmessa prossimamente in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now.
Non si tratta di un reboot, ma del sequel di Piedone Lo Sbirro del 1973 di Steno con Bud Spencer. Erede spirituale e allievo dell’iconico commissario Rizzo è Salvatore Esposito, qui nei panni dell’ispettore di polizia Vincenzo Palmieri, che dopo aver lavorato nell’Interpol, torna a Napoli per chiudere i conti con il passato. Dovrà conquistare la fiducia della sua nuova squadra e dimostrare che i suoi metodi anticonvenzionali non sono un problema ma, anzi, l’arma migliore per risolvere i casi.
Silvia D’Amico è la commissaria Sonia Ascarelli, mentre Fabio Balsamo l’ispettore aggiunto Michele Noviello. La regia della serie di quattro episodi da circa 80 minuti è affidata a Alessio Maria Federici, mentre la sceneggiatura è stata scritta da Peppe Fiore, lo stesso Esposito, Giuseppe Pedersoli, Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo e Jacopo Sonnino.
“Con questo sequel rendiamo omaggio a Piedone – dice Esposito – Tutto è nato a Palazzo Reale, a Napoli, dall’incontro con Giuseppe Pedersoli alla mostra dedicata al padre. Mi ha parlato di questa idea e così è nato tutto”. Chi è Vincenzo Palmieri? “Viene da una realtà difficile e si è salvato grazie al commissario Rizzo, è cresciuto sotto la sua ala protettiva. Cercherà attraverso il suo modo di fare di rappresentare i valori positivi della legalità nei confronti di Napoli, del mondo di mezzo e dei deboli. La bellezza di questa serie è proprio che c’è tanta umanità, oltre a una parte crime, all’action e all’aspetto sentimentale. Questi episodi hanno un’anima e avranno un effetto positivo sulla gente, con Napoli che rappresenta un valore aggiunto”.
L’attore 38enne, noto al pubblico per il ruolo di Genny Savastano nella serie Gomorra, è sempre stato “un fan di Bud Spencer, non si può non esserlo – sottolinea – È stato il primo supereroe insieme a Terence Hill. Nei loro film rappresentavano dei fuorilegge, dei ladri, ma sempre dalla parte dei più deboli, e ne uscivano sempre illesi. Erano i moderni Batman, Superman, Ironman. Non posso dimenticare il divertimento che provavo da ragazzo vedendo i loro film tra botte e risate. Ancora oggi mi diverto”.
Se in quei film, però, la violenza veniva mostrata attraverso scazzottate e slapstick, oggi quel tipo di rappresentazione non è più possibile. Palmieri è, infatti, un poliziotto che non ama le armi. “Rizzo riesce a fronteggiare i criminali con il wrestling – dice sempre Esposito – È una disciplina che contiene sport e intrattenimento. E quello poteva essere il modo migliore per riuscire a raccontare come destreggiarsi in una situazione di violenza”.
“Abbiamo cercato di creare qualcosa di credibile e giustificabile in un personaggio che crede nella legalità. Il suo primo obiettivo non è la vendetta, ma la giustizia. Nella nostra società la rabbia non gestita, purtroppo, tracima in violenza. Lo vediamo anche sui social”, spiega Federici, che ha affrontato questo progetto all’inizio con qualche timore, ma poi si è tranquillizzato leggendo la sceneggiatura. “Vincenzo Palmieri è uno sbirro sospeso, un poliziotto con un taglio di umanità per me molto stimolante”, aggiunge il regista, che è tornato a girare nel capoluogo campano dopo il documentario Maradonapoli.
“Rizzo ha dentro di sé una ferita e la sua rabbia la esprime mettendosi una maschera e combattendo – prosegue lo sceneggiatore Fiore – Il Piedone di Spencer era un poliziotto che picchiava la gente, attraverso la commedia. Ma oggi visti i tempi questo è assai anacronistico e non si può più fare. Abbiamo scritto un progetto contemporaneo, mantenendo un tono realistico, e rimanendo anche nei toni leggeri, raccontando fatti di cronaca con una certa stratificazione, presi anche dalla realtà, come un caso di revenge porn, con una complessità e profondità che appartiene anche ai personaggi cattivi. Abbiamo restituito poi un’immagine moderna della città, con le sue contraddizioni”.
In questa serie sono importanti le dinamiche che si creano tra Palmieri e gli altri personaggi. “Spero di diventare per Salvatore il suo Marco D’Amore – dice con il sorriso Silvia D’Amico – Interpretando Ascarelli, avevo paura di cadere nei cliché del commissario, tutta di un pezzo. Ero anche spaventata dal rapporto con Salvatore non conoscevo, ma si è creata una vera magia, un rapporto di grande umanità con tutti”. Sull’inserimento di una figura femminile nella storia, Fiore spiega: “Nasce dall’esigenza di avere un contraltare che mettesse in difficoltà Piedone. Un personaggio rigoroso e legalitario come Ascarelli ha creato un dinamismo narrativo, un cortocircuito”.
Fabio Balsamo, invece, dice di essersi “messo alla prova con un personaggio così stratificato come l’ispettore aggiunto Noviello. Doveva essere ironico, ma credibile, il che non è semplice. Malinconico e umano. È l’unico personaggio compiuto e risolto, a differenza degli altri due”.
La sfida è stata anche produttiva. Nils Hartman, EVP Sky Studios Italia, spiega: “Abbiamo un grande rispetto per un marchio così forte come Piedone. E questo progetto ha una sua dignità e sua anima”. Per Sonia Rovai, amministratore delegato Wildside, “questa serie non poteva non essere girata a Napoli. L’anima è la città, quarto protagonista della serie”. Maria Grazia Saccà, Co-CEO Titanus Production, conclude: “All’inizio eravamo intimoriti. Piedone è stato uno dei titoli forti di Titanus, ma è stata trovata la cifra giusta per questo nuovo progetto partendo proprio dall’originale”.
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