“Il cinema è un settore industriale, è diverso da altri mondi della cultura che doverosamente ricevono dei contributi perché hanno una funzione sociale, culturale, identitaria e di sviluppo delle idee e della creatività. Il cinema è un comparto industriale e decisivo per il turismo nel territorio, per creare posti di lavoro e per far crescere il Pil della nazione. Quindi bisogna sempre tenere presente che il cinema e tutto l’audiovisivo non va associato alla visione di un sussidio economico”. Lo ha detto il presidente di Anica, Francesco Rutelli, commentando le parole del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano a margine della presentazione degli stati generali del cinema in Sicilia.
“Quando creammo il tax credit la logica era quella: creare un meccanismo di incentivazione per un settore industriale. E i dati di Cdp testimoniano che ogni euro speso nel cinema ha un moltiplicatore del 3,5% a beneficio del nostro Paese. Sono contento che oggi ci sia stata una concorde valutazione di tutte le Istituzioni, a partire dalla Sicilia che ha messo questo tema al centro” ha aggiunto Rutelli.
“La leggeremo: penso sia normale che un governo come ogni governo dia un indirizzo relativo alla sua sensibilità e priorità”. Così il presidente dell’ Anica, Francesco Rutelli, commenta il riferimento del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, alla volontà di aumentare i contributi selettivi per quei prodotti tv e cinematografici che approfondiscono temi di identità nazionale. “Ma il punto cruciale – ribadisce – è che bisogna considerare che il cinema è un’industria, non è un settore che attende aiuti: quei sostegni che arrivano sotto forma di incentivi e tax credit sono strumenti di crescita del comparto che, tra l’altro, si trova a misurarsi con una competizione internazionale feroce, con finanziamenti pubblici più ampi di quelli italiani in alcuni paesi, vedi Francia, ed incentivi ai privati straordinariamente più penetranti di quelli che diamo noi, vedi Spagna o Regno Unito”.
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