Rubini nella commedia sulla sexy politica


Uno dei momenti più attesi nella serata dei Ciak d’oro è arrivato quando è apparso sulla porta del grande giardino del palazzo della Mondadori il disinvolto Sergio Rubini, che ha vinto il premio come miglior attore non protagonista nel film dal lui stesso diretto La terra.
Abito sportivo, berretto da guerrigliero in testa per coprire l’acconciatura di scena, Rubini si è presentato alla serata romana verso le undici. Giusto il tempo per qualche intervista e per poi scappare di nuovo sul set del film commediasexi di Alessandro D’Alatri, che ha iniziato a girare nell’attico romano, proprio di fronte al Colosseo, di proprietà di Lory Del Santo. La pellicola, prodotta da Cattleya e distribuita da 01, sarà nelle sale durante le prossime feste di Natale.
“Il mio ruolo nel film è quello di Mariano, autista di Paolo Bonolis, che veste i panni di un politico, l’onorevole Bonfili. Entrambi abbiamo un rapporto amoroso con la stessa donna. Elena Santarelli, alias Martina che di professione fa la starlette dalle forme prorompenti e dal carattere incendiario e che nella storia abita proprio nella casa di Lory Del Santo. La sua casa diventa quindi il teatro perfetto per una serie di equivoci e di gag paradossali. Nelle 12 settimane di riprese gireremo a Roma, vista come capitale del gossip, della politica e della televisione, ma anche a Parigi e dintorni.

Nel cast figurano pure Margherita Buy nella parte di mia moglie, una parte per lei ormai familiare, visto che lo è stata anche nella realtà. Mentre Stefania Rocca interpreta la moglie di Bonolis. Ci saranno pure Michele Placido e Rocco Papaleo che entraranno ogni tanto in scena. Si tratta insomma di una vera commedia all’italiana, di costume, popolare, come si facevano negli anni d’oro della nostra tradizione, quando a relizzarle c’erano registi come Risi o Monicelli. Certo, la trama è semplice, ma non manca l’occasione di una doppia lettura tra le righe, che fa emergere vizi e virtù di certi ambienti, quali il mondo della televisione e della politica, anche se l’onorevole Bonfili non sarà riconoscibile in nessun partito. Insomma di lavoro ne ho tanto, visto che subito dopo mi attende il secondo capitolo di Manuale d’amore di Giovanni Veronesi. Ma nello stesso tempo sto già pensando al mio prossimo film come regista, ancora non è ben definito, ma ho tanti temi da raccontare. Il cinema impegnato, come regista e attore, e il ruolo di attore nelle commedie popolari sono due anime che in me non si conciliano mai, ma che pure esistono e si realizzano. Anche perché, probabilmente, commedie popolari come questa di D’Alatri e di Veronesi, tra dieci anni passeranno per dei capolavori, proprio come accadde nel caso di Monicelli”.

19 Giugno 2006

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