Restart 2022, l’associazione antimafie daSud premia “Bang Bang Baby”

"Per la capacità di smitizzare il potere della ‘ndrangheta e delle organizzazioni mafiose"


Se c’è una serie tv capace di smitizzare il potere della ‘ndrangheta e delle organizzazioni mafiose quella è Bang Bang Baby. Così nei giorni scorsi l’Associazione antimafie daSud ha attribuito a Sebastiano Melloni e Valentina Gaddi, sceneggiatori della serie crime in dieci episodi che ha debuttato a fine aprile sulla piattaforma Prime Video, il riconoscimento che ogni anno dal 2014 assegna alle migliori opere e progetti culturali e sociali per il loro alto impatto in chiave antimafia: il Premio Restart 2022.

Creata da Andrea Di Stefano e diretta da Michele Alhaique, Giuseppe Bonito e Margherita Ferri, la serie televisiva – prodotta da The Apartment e Wildside per Amazon Studios – è il teen-drama, liberamente ispirato a una storia vera, che vede l’emergente Arianna Becheroni nei panni di Alice, adolescente timida e insicura la cui vita cambia all’improvviso quando scopre che il padre che credeva morto in realtà è ancora vivo.

Nella motivazione dell’Associazione daSud si legge: “La ‘ndrangheta è quell’organizzazione criminale che meglio di altre ha fregato lo Stato con tutta la popolazione al seguito, che ha varcato il confine dell’Aspromonte spingendosi fino all’Amazzonia. Eppure per decenni è stata la mafia meno raccontata d’Italia. Però a un certo punto è arrivata la letteratura, poi è arrivato il cinema e poi ancora la televisione. Ma anche qui ne abbiamo dovute sopportare di ogni, accenti aspirati pure quando non erano aspirati, accenti siciliani, storie binarie, buoni cattivi, cattivi buoni. F4, genio. Fino a quando Prime Video ha finalmente spalancato gli occhi: Bang Bang Baby! Finalmente anche noi abbiamo avuto la nostra serie tv”.

Alla cerimonia di premiazione che si è svolta a Roma lo scorso 30 settembre, negli spazi di ÀP – Accademia Popolare dell’antimafia e dei diritti,  nell’ambito dell’ottava edizione di Restart, il festival delle creatività antimafia e dei diritti di daSud, gli sceneggiatori hanno detto: “Raccontare il mondo della ’ndrangheta a partire da una storia vera e farlo con toni a tratti grotteschi senza mai banalizzarlo per noi è stato sicuramente il lavoro più difficile. Per cui siamo molto contenti di ricevere questo riconoscimento, per noi è un feedback molto importante. La sfida che proveremo a raccogliere è riuscire a parlare col linguaggio televisivo dei temi che ci stanno più a cuore”.

Mi. Gre.
07 Ottobre 2022

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