Una corda bianca che scende nelle profondità oscure dell’oceano. Un’atleta che si spinge al limite delle proprie capacità sfidando la pressione, la paura, la morte. Il fascino degli sport estremi sta tutto qui, nel confine sottile tra l’ossessione e l’avventatezza. Lo ha capito bene Laura McGann, regista di Respiro Profondo, il documentario da due settimane nella top ten globale di Netflix che ha come protagonista la grande apneista italiana Alessia Zecchini.
Nella tradizione dei tanti doc sportivi che stanno arrivando negli ultimi anni sulle piattaforme, Respiro Profondo rappresenta un’eccellenza che non può lasciare indifferente chi lo guarda. La storia che viene raccontata, nonostante riguardi una grande campionessa, è tutt’altro che conosciuta al grande pubblico e ciò ha permesso all’autrice di giocare con la tensione, amplificata enormemente dal fatto che ogni evento sia assolutamente reale. Il primo consiglio, dunque, se non si conosce questa storia, è quello di andare a scoprirla sulla piattaforma rossa senza informarsi in alcun modo.
Ma perché, senza spoiler, questo documentario è così efficace? Intanto nel fatto che di non avere un solo protagonista, ma due. Accanto alla storia di Alessia, infatti, viene raccontata quella di Stephen Keenan, un celebre assistente apneista. Due storie che partono lontanissime – da una parte l’Italia, dall’altra l’Irlanda – per poi congiungersi a circa metà del film. Alessia e Stephen, rappresentano le due facce della stessa medaglia, due personalità apparentemente antitetiche, ma unite dallo stesso spirito e, soprattutto, dalla stessa passione. Nel ripercorrere le loro vite il documentario riesce sempre a sorprendere lo spettatore, trasformandosi continuamente, alternando il ritmo della narrazione verso una seconda parte semplicemente indimenticabile.
I due protagonisti non appaiono mai nelle interviste posate, che riguardano solo le persone che le hanno conosciute, e questo permette all’autrice di spingere sull’acceleratore della suspence, lasciandoci incapaci di sapere come andranno a finire le loro avventure fatte di limiti posti sempre un po’ più in profondità, dove l’acqua è ancora più nera. La minaccia della morte aleggia su tutto il film dalla prima impattante scena e non abbandona mai lo spettatore fino all’intensissimo finale. Tutto è studiato nei minimi dettagli: la costruzione minuziosa dei personaggi, le informazioni che vengono date con misura e precisione, il sapiente utilizzo del montaggio e della colonna sonora.
Respiro Profondo sta scalando la classifica di Netflix perché è il classico film che ci lascia con l’impellente voglia di consigliarlo a ogni persona che si incontra. Un passaparola che sta facendo la fortuna del documentario e a cui noi non vogliamo esimerci dal partecipare. Prendete il vostro più profondo respiro e andate subito a scoprirlo.
L’appello dei 100autori, Doc/it, WGI, ANAC e Associazione Italiana Registi a governo, Rai e Cinecittà, per valorizzare il genere cinematografico
Il docufilm che racconta la separazione tra Ilary Blasi e Francesco Totti dal punto di vista della showgirl uscirà il 24 novembre su Netflix, che ha rilasciato il trailer ufficiale
Il documentario Lee and Me di Alessandro Garilli, in uscita il 25 novembre su Prime Video, incrocia la storia della nota fotografa Lee Miller a quella di un uomo condannato per violenza sessuale, ormai pentitosi
La prima docuserie originale in tre episodi da un'ora dedicata a Raffaella Carrà sarà disponibile dal 27 dicembre