TORINO – “La scelta dell’attrice che ogni anno vince è per un’attrice che trasmette emozioni al pubblico. Nel corso delle sette edizioni sono state premiate da Margherita Buy a Elena Sofia Ricci: è un premio al femminile che premia professionalità, passione e dedizione. Sono rimasta incantata da Romana Maggiora Vergano, la sua interpretazione nel film di Paola Cortellesi è arrivata al cuore di tutti noi italiani, con la tematica delle donne alla ribalta: un personaggio così forte interpretato con delicatezza meritava il Premio e spero sia il primo di una lunga serie”, con queste parole Veronica Pesci omaggia l’attrice di C’è ancora domani, a cui è stato conferito il Premio Virna Lisi – Giovane Rivelazione 2023.
“E’ il mio primo premio per un lungometraggio, e porta il nome di una grandissima attrice con grazia e eleganza senza tempo, spero di prendere qualcosa di lei. La cosa che più mi ha colpito ascoltando delle interviste di Virna Lisi è stato il suo sembrarmi sempre naturale, mai sforzata a essere qualcosa che non fosse: vorrei cercare di rimanere fedele alla mia identità, in modo da lasciare un segno senza allontanarmi mai da me, come ha fatto lei. Ho deciso di far questo mestiere quando ho capito il potere comunicativo specifico e forte di certe interpreti, che arriva a toccarti in maniera viscerale”.
L’attrice, 26 anni, spiega: “mi sono nutrita di tantissimi film, ho ispirazioni ma non una in particolare. Il mio punto di forza credo sia stata la formazione, ho studiato alla Scuola Volontè, e io mi sento molto sicura grazie al percorso di formazione: non penso un attore sia valido solo se studia ma nel mio caso ho sentito il bisogno di un bagaglio formativo importante, per non essere un fuoco di paglia. Il mio primo pensiero va sempre alla Scuola, quando ottengo un ruolo o questo Premio: devo tanto alla scuola” e, in particolare rispetto al tema del film della Cortellesi, commenta che sul patriarcato “non ho una risposta specifica ma credo ci sia una paura diffusa: credo gli uomini subiscano la nostra forza come un attacco personale e laddove non riescono a stabilire un dialogo attacchino. La nostra forza non è una minaccia ma una voglia di lavorare per un presente migliore”.
Corrado Pesci, figlio di Virna Lisi, ricorda che “mamma aveva una grande passione per i giovani, il futuro del cinema, veicolo di cultura. Diceva: ‘bisogna coltivare quelli che verranno dopo per unire professionalità e talento’. Con la Fondazione premiamo chi riesce a creare questo mix. Stiamo creando delle borse di studio per dare delle opportunità”.
In occasione della presentazione del Premio, per la prima volta a Torino, è stato annunciato un più ampio progetto dedicato a Virna Lisi: la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, il CSC – Cineteca Nazionale e la Fondazione Virna Lisi presentano la mostra Virna Lisi. Diva e Antidiva, un allestimento dedicato all’attrice proprio nella sua città d’origine, ideata da Mauro Tarantino e curata da Bruno Di Marino, con a corredo il volume Virna Lisi. Diva e Antidiva, un’ampia e raffinata pubblicazione illustrata dedicata all’attrice di origini jesine; per Di Marino, alla curatela “il libro è parte dell’iniziativa, non è il catalogo della mostra ma una pubblicazione a sé. Il titolo, Virna Lisi. Diva e Antidiva, appunto, con in copertina una foto del ‘65 in cui lei si rade la barba, è simbolo di una donna anticonformista, che ha precorso i tempi. Oggi è un’immagine di una modernità assoluta. Il volume è riccamente illustrato, c’è anche un saggio che ripercorre la storia di Virna Lisi; e l’ultima parte contiene le schede dei circa 130 lavori che lei ha fatto, dal ‘53 al 2014”.
Stefano Iachetti – direttore CSC – Cineteca Nazionale conferma la collaborazione anzitutto perché “crediamo nell’importanza della figura e della personalità di Virna Lisi, una diva e un’attrice che sapeva indossare la bellezza con naturalezza; ci ha insegnato come conciliare un lavoro importante mantenendo saldi i valori famigliari. Era un esempio di attrice e di donna. Il CSC ha partecipato con i materiali, il Fondo Frontoni, un enorme patrimonio, insieme ad altre immagini dell’Archivio della Cineteca Nazionale”.
L’inaugurazione della mostra è fissata per il 15 dicembre, e sarà visitabile dal 16 dicembre al 5 maggio 2024 al Palazzo Bisaccioni di Jesi (Ancona).
Dopo il fortunato esordio con Tutte le mie notti, Manfredi Lucibello porta in concorso al 41° TFF, Non riattaccare, thriller storia d’amore ambientato durante la pandemia con Barbara Ronchi nel ruolo di Irene, una donna in corsa contro il tempo per salvare il suo ex, Pietro (Claudio Santamaria) da un possibile atto disperato.
Tante le proiezioni sold out al festival diretto per il secondo anno da Steve Della Casa, occupazione media delle sale del 53,62%
Il discorso di commiato del direttore artistico del Torino Film Festival alla fine di un biennio che lo ha visto imporsi come una manifestazione “dialogante” e “strabica”, capace cioè di guardare insieme al passato e al futuro
Il film Philip Sotnychenko vince il Concorso lungometraggi internazionali, Notre Corps di Claire Simons è il Miglior documentario internazionale e Giganti Rosse di Riccardo Giacconi il Miglior doc italiano