Per la SIC il 10° Leone del Futuro dal 1999

Premiato The Last of Us di Ala Eddine Slim: “Contro la cecità dominante degli Stati e per la libertà degli uomini e delle donne, non c'è che un solo territorio possibile: quello dell'immaginazione


The Last of Us è il decimo film della Settimana Internazionale della Critica insignito del Leone del Futuro dal 1999, anno dell’istituzione del premio. Il film narra la storia di N che arriva dal deserto per raggiungere il Nord Africa e compiere una traversata illegale verso l’Europa. Rimasto solo in Tunisia, decide di affrontare il mare in solitaria. Ruba così una barca e comincia il viaggio, ma presto l’imbarcazione affonda.
Da quel momento, il viaggio di N si farà unico e speciale: scoprirà spazi diversi e infiniti, farà incontri intensi e fuggevoli, si confronterà con un’altra immagine di se stesso.

“Contro la cecità dominante degli Stati e per la libertà degli uomini e delle donne, non c’è che un solo territorio possibile: quello dell’immaginazione, dove le frontiere non esistono più – dichiara il regista tunisino Ala Eddine Slim – Il Cinema non appartiene ad alcuna terra e affronta la follia dei nostri giorni. Che le immagini e i suoni diventino dunque il nostro pane quotidiano. Per più di una settimana ho incrociato volti e paesaggi, e l’energia che vegliava sul Lido. Grazie alla squadra della Settimana Internazionale della Critica, alla Giuria, alla Biennale e a tutti gli spettatori erranti nei sogni a occhi aperti del cinema”.

Per Giona A. Nazzaro, delegato generale della 31a SIC “The Last of Us è un’opera che non assomigliando a nulla del cinema contemporaneo si situa al centro dell’oggi e del mondo. Un lavoro visionario e realistico, che rilancia il primato dello sguardo mentre si confronta con la più grave delle emergenze umanitarie dei nostri giorni, offrendo un’immagine potentissima delle possibilità di futuro del cinema”.

Questi gli altri film premiati: Questo è il giardino di Giovanni Davide Maderna (1999), Tutta colpa di Voltaire di Abdel Kechiche (2000), Due amici di Spiro Scimone e Roger Dodger di Dylan Kidd (2002), Viaggio alla Mecca di Ismael Ferroukhi (2004), Pranzo di Ferragosto di Gianni Di Gregorio (2008), Là-bas di Guido Lombardi (2011), Muffa di Ali Aydin (2012), White Shadow di Noaz Deshe (2013).

10 Settembre 2016

Venezia 73

Venezia 73

Microcinema distribuirà ‘The Woman who Left’

Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo

Venezia 73

Future Film Festival Digital Award 2016 a Arrival

Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti

Venezia 73

Barbera: “Liberami? E’ come l’Esorcista, ma senza effetti speciali”

Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"

Venezia 73

Liberami: allegoria del mondo moderno

Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"


Ultimi aggiornamenti