Muhammad di Majid Majidi, il film-kolossal iraniano sull’infanzia del Profeta, debutterà in Italia a metà gennaio con una proiezione riservata alle autorità e al mondo del cinema. Alla proiezione saranno presenti il regista e altri protagonisti del film, cui ha partecipato anche il tre volte Premio Oscar Vittorio Storaro con una numerosa squadra di collaboratori italiani. L’iniziativa fa seguito ad un incontro svoltosi nelle scorse settimane a Roma con il responsabile dell’Organizzazione per il cinema iraniano Hojatollah Ayoubi, il direttore della Farabi Cinema Foundation Alireza Tabesh e quello della Scuola del cinema Ruhollah Hosseini. Muhammad – bersaglio di dure critiche da parte di autorità sunnite come Al Azhar al Cairo ed il Grande imam saudita, perché mostra il Profeta pur senza mai farne vedere il volto – è stato realizzato con un budget di circa 50 milioni di dollari ed è stato scelto per rappresentare l’Iran all’Oscar per il miglior film straniero. Dopo la ‘prima’ internazionale al Festival di Montreaux e l’uscita nelle sale iraniane a fine agosto, la scorsa settimana è stato presentato a Beirut. Quella italiana potrebbe essere la premiere in Europa.
E’ stata presentata a Roma la commedia romantica di Michela Scolari con Claudia Gerini, Ivo Romagnoli, Lilly Englert, Fuschia Kate Sumner, Francesco Leone e Linda Zampaglione (figlia di Claudia)
Gli arbëreshë, ossia gli albanesi d'Italia, detti anche italo-albaneso, sono la minoranza etno-linguistica albanese storicamente stanziata in Italia meridionale e insulare. La storia de La festa del ritorno, di Lorenzo Adorisio, racconta di un figlio e suo padre all’interno di una di queste comunità
Il film di Mauro Caputo chiude la trilogia dedicata al drammaturgo. "I racconti in questo film ne sono una testimonianza, perché, come amava dire Giorgio: "Tutte le vite sono intrecciate l'una con l'altra", dice l'autore
Il film di Roberto Zazzara sabato 17 giugno a Pescara e in autunno al cinema e in streaming: una tradizione dei monti abruzzesi, in cui gli uomini si lanciano scalzi da un dirupo di roccia viva e corrono fino al torrente, per poi risalire