Mikkelsen sulla Croisette a -70 gradi

Presentato Fuori Concorso a Cannes il film dell’esordiente brasiliano Joe Penna 'Arctic'


CANNES – Il suono puntuale e inconfondibile di quel vento che tira solo in spazi sconfinati e gelidi e che giunge qui su un primo piano di occhi azzurri maschili, così tagliati dalle raffiche da parere di ghiaccio materico; il rumore stridente del metallo di una pala che s’infrange contro il manto di neve dura, un plongée dalla verticalità strepitosa che fa panorama sulla gigante scritta SOS, disegnata rompendo la pulizia perfetta della distesa nevosa: in mezzo alle tre lettere che gridano una richiesta d’aiuto, solo un microscopico puntino rosso si muove. È il protagonista, con la sua giacca a vento colore del sangue – che non solo cromatico torna drammatico e fluido in alcune sequenze successive, unico colore oltre il bianco che regna sovrano e qualche traccia di nero del terreno vulcanico artico.

Paradiso e inferno, l’Artico – Arctic – che dà titolo a questo film d’esordio che passa a Cannes, fuori concorso, Hors Compétition. Paradiso il bianco perenne e immacolato, così estremo da suscitare un effetto rilassante, un sentire decisamente opposto alla situazione infernale in atto, quella di un uomo disperso in mezzo a questo deserto di folle purezza cromatica, con come compagna solo la carcassa del suo aereo in avaria, fino al fortuito e scardinante incontro con l’unica sopravvissuta di un altro incidente aereo (Maria Thelma Smaradottir), per tutta la storia un “corpo morto” che appena respira, comunque sia, prima di tutto una vita…  

Mads Mikkelsen, attore danase (il più recente ruolo è Galen Erso in Rogue One: A Star Wars Story; ma anche interprete prediletto da Susanne Bier e N.W. Refn), interpreta un ruolo cristologico, in cui indubbiamente anche il volto del protagonista, di un’estetica prossima a quella dell’iconografia popolare di Gesù, dà eco alla trama: quella di Arctic sembra la metafora di un calvario, quello di uomo completamente solo, in compagnia della propria croce da portare a spalla, qui perfettamente narrata dalla barella alpina su cui giace quasi vegetale la donna che lui decide di portare con sé per l’intera, disperata e di incerta soluzione impresa, attraverso una sconfinata attraversata dell’Artico, alla ricerca di un gancio salvifico.  

Joe Penna, trentenne brasiliano, sceglie dunque l’ambiente artico e questa storia di forza interiore per esordire al cinema, dopo la carriera iniziata su YouTube con il nome d’arte MysteryGuitarMan, e racconta il suo “freddo” cinematografico dicendo che: “Arctic era originariamente ambientato su Marte, ma poi abbiamo sentito parlare di The Martian. Le riprese in Islanda sono state buone per il film, ma non per me che sono brasiliano. Il mio compagno di lavoro – Ryan Morrison – ed io inizialmente avevamo scritto una trilogia: gli ultimi sopravvissuti sulla Terra, un’astronave diretta su Marte, infine la vita su Marte”. Del suo attore, ha detto: “Mads è un famoso villain di James Bond, mentre questo film era un indie a basso costo, un ‘rock and roll filmmaking’, come l’ha definito lui”.

Un film sulla fede dell’uomo in se stesso nonostante tutto, sulla forza dello spirito umano che tutto può facendo perno sulla volontà, una determinazione ascetica quella di Mikkelsen nel rendere un film quasi tutto rumore diegetico e silenzio un racconto tutt’altro che soporifero o puramente/naturalmente estetico, per via dell’instancabile dinamismo fisico, ovviamente effetto di quello spirituale, che non gli fanno interrompere mai “il fare”, seppur allo stremo delle forze, seppur dinnanzi alla morte imminente della “compagna di viaggio”, benché la Natura gli si imponga con la dittatura della propria forza, come in due degli istanti in cui lo spettatore non riesce a non saltare sulla poltrona per il palese annuncio del dramma imminente: l’avvicinarsi del magnifico ma mortale orso polare prima, la scivolata rovinosa in un crepaccio poi. Eppure la fine non sopraggiunge, mai, perché Artic è un vangelo di psicologia sulla forza di volontà.  

 

11 Maggio 2018

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