Mattia Carrano: “Dopo ‘Prisma’, mi piacerebbe lavorare con Stefano Sollima”

L'attore 24enne, protagonista della serie di Prime Video dove interpreta i gemelli Andrea e Marco, pensa con positività al futuro e sogna di essere diretto dal regista romano


Per Mattia Carrano, classe 2000, il primo provino è stato per la serie Prisma, che lo ha lanciato e gli ha dato notorietà. Ora, dopo due stagioni, disponibili su Prime Video, e in attesa che si faccia la terza, il 24enne romano guarda con positività al futuro. Continua a fare provini, anche per il cinema, mentre sogna di lavorare con Stefano Sollina: “È un regista che dirige anche action e thriller, generi con i quali mi piacerebbe misurarmi”, racconta a CinecittàNews. Già in Prisma si è messo alla prova nel doppio ruolo di Andrea e Marco Risorio, due gemelli studenti di un liceo di Latina. Il primo vive la propria sessualità in maniera fluida, il secondo è più timido e introverso. Entrambi affrontano la crescita insieme ad altri coetanei, cercando di superare gli ostacoli della vita.

Mattia, quanto è stato difficile riprendere in mano questi due personaggi? 

In realtà, per me è stato semplice. Non vedevo l’ora di tornare a interpretarli. Ho ripreso il lavoro fatto nella prima stagione. Andrea e Marco erano già dentro di me, e partendo dalla sceneggiatura, ho cercato di seguire la loro evoluzione. Marco ha un cambiamento evidente, nel suo modo di reagire. E naturalmente anche io sono cresciuto. Grazie a questa serie ho avuto la possibilità di vivere la vita non solo di un personaggio, ma due. E l’ho fatto, cercando di trovare il giusto equilibrio.

Non hai mai avuto problemi di identità, interpretando due gemelli?

Ho messo molto del mio in loro e loro in me, ma ho sempre saputo di essere Mattia. Ci sono dei punti di contatto con entrambi, anche se sicuramente mi sento caratterialmente più vicino ad Andrea. Siamo entrambi molto espansivi.

Prisma è una serie che racconta i giovani di oggi con verità.

Anche io mi ci rispecchio. È una serie fatta per i ragazzi che racconta il mondo giovanile. Ma spesso vengo fermato per strada anche da molte persone più grandi, anche adulte, fan della serie che la trovano molto reale, nel modo di affrontare tematiche importanti. Guardando Prisma è come se tu entrassi in una qualsiasi classe liceale e vedessi il percorso di giovani diversi tra loro.

Come ti sei avvicinato al mestiere dell’attore?

Sin da piccolo sono andato sempre al cinema con mia mamma e mi sono innamorato di questo mondo. Ma non avrei pensato di fare l’attore, più il regista. Sognavo di raccontare storie, di trasmettere emozioni tra le persone. Poi mi è capitato di fare il provino per Prisma e ho voluto provare.  Il primo provino l’ho fatto per il personaggio di Daniele (interpretato nella serie da Lorenzo Zurzolo). Poi andando avanti il regista Ludovico Bessegato mi ha chiesto di fare il provino per il ruolo dei gemelli. Mi ha mandato una scena dove dovevo interpretare prima l’uno e poi l’altro e alla fine l’ho convinto. 

Ora il futuro come lo vedi?

Roseo. A 24 anni cerco di essere sempre positivo. Sicuramente ho scelto un mestiere non facile. Siamo moltissimi, c’è un boom di attori ventenni e tanti sono bravi. La competizione c’è, ma è anche bello che ci sia. Senza quella, non sarei spronato a fare sempre di più. Confrontarmi con altri, mi porta a fare ogni volta del mio meglio.

Mentre aspetti che si faccia la terza stagione di Prisma, cosa fai?

Continuo a fare provini, anche per il cinema. Mi godo l’estate tra famiglia, amici e ragazza e a settembre torno sul set di un nuovo progetto. Questo è un mestiere fatto di attese, dipende dai momenti. Ti capita di stare lì a pensare quanto sei bravo o meno, e quanto puoi dare di più. Ma se ci credi, allora anche i momenti vuoti e pieni di domande, sono di aiuto.

C’è un regista con il quale vorresti lavorare?

Stefano Sollima. È un regista che lavora anche con l’action e il thriller. Sarebbe bello mettermi alla prova con dei generi diversi da ciò che ho fatto fino ad ora.

Ti piacerebbe recitare anche in inglese?

Sì, ma ancora non mi sento prontissimo. Non ho la stessa sicurezza che ho in italiano. Però prima o poi voglio mettermi alla prova anche con un’altra lingua.

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14 Luglio 2024

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