Marconi e la radio come simbolo di un genio votato al bene comune, complesso e sfaccettato, ma fedele alla propria idea di scienza e umanità. Questo, e altro, nella nuova serie prodotta da Stand By Me in collaborazione con Rai Fiction, Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo, presentata questa mattina nella sede Rai di Roma. La miniserie, “miglior conclusione possibile del nostro palinsesto prima dell’estate” ha sottolineato Maria Pia Ammirati, andrà in onda lunedì 20 e martedì 21 maggio su Rai1. “Senza Marconi non saremmo qui”, ha proseguito la direttrice di Rai Fiction, “Era geniale, eclettico ma voglio dire anche poetico, perché dentro l’inventio latina c’è prima di tutto un’immagine, che è vera poesia”.
Obiettivo della serie, che arriva sui piccoli schermi anche in occasione dei 150 anni della nascita del genio italiano, è riportare al centro una figura importante della storia della creatività e dell’imprenditoria mondiale. “Marconi va raccontato, soprattutto ai ragazzi”, ha dichiarato il Sottosegretario alla cultura Lucia Borgonzoni. “La miniserie sarà capace di mettere assieme più sfumature, un uomo alla cui morte tutte le radio del mondo si sono spente e di cui è impossibile non innamorarsi”. Un interesse che, ribadisce il Sottosegretario, è comunque già evidente: “Al Cinema Modernissimo, dove la serie sarà anche proiettata sul grande schermo, i biglietti sono finiti in appena 4 minuti”. Stefano Accorsi, protagonista della serie nei panni dello scienziato italiano, aveva raccontato che molti, soprattutto i più giovani, confondono Marconi per un pilota, “a causa dell’aeroporto di Bologna”. Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo vuole parlare a loro. “Alla fine di questo racconto – ha concluso Borgonzoni – magari, nessuno avrà più dubbi su chi sia Marconi”.
Nel cast della fiction troviamo anche Ludovica Martino (Isabella Gordon), Nicolas Maupas (Guglielmo Marconi giovane), Alessio Vassallo (Achille Martinucci), Flavio Furno (Giuseppe Bottai), Cecilia Bertozzi (Maria Cristina Marconi), Massimo de Santis (Umberto De Riva) e Fortunato Cerlino, nel ruolo di Benito Mussolini.
Da Radiofreccia alla vita di Marconi, Stefano Accorsi, che in conferenza stampa accenna anche un pezzo dello storico monologo del cult del 1998, ha un legame speciale con il medium radiofonico, “strumento eccezionale che concede enorme libertà”. A colpire Accorsi è stato anche la “vocazione istintiva” del genio italiano, che ha reso “possibile quello che altri definivano irrealizzabile, e infatti io so che ci sono persone che si occupano di telefonia a livelli importanti che vanno a visitare i luoghi nei quali Marconi è cresciuto, perché riconoscono che ha inventato qualcosa che non esisteva prima”.
La serie, scritta da Salvatore De Mola e Bernardo Pellegrini, con la consulenza storica di Barbara Valotti, direttrice del Museo Marconi di Pontecchio (Comune di Sasso Marconi, Bologna) e della famiglia Marconi, unisce racconto biografico a un mix di spy story e noir. “Un po’ ‘fictionata’ la vicenda” specifica la produttrice Simona Ercolani, “ma basata su documenti veri, che abbiamo potuto usare per molti dettagli reali, anche grazie alla consulenza della famiglia Marconi che ha permesso di scoprire il lato privato dello scienziato”. La serie è stata inoltre girata in molte location reali, come villa Marconi, mentre la storica nave-laboratorio Elettra è stata ricostruita dalla produzione in scala 1:2. “Marconi merita anche molto di più, perché negli anni è stato trascurato e alla fine della serie abbiamo voluto inserire un discorso che è un inno alla scienza libera, portata avanti dagli scienziati come lui per il bene comune”. L’incrocio di generi ha permesso al regista Lucio Pellegrini di lavorare su più registri, “tra il noir e la spy story”, senza mettere mai in secondo piano la storia di “un giovane sognatore” come fu da subito Marconi.
Il Marconi adolescente è interpretato da Nicolas Maupas, contento del suo “piccolo Marconi”. Un’esperienza nuova per l’attore, alla prima prova con un personaggio storico realmente esistito. “La documentazione relativa alla giovane età di Marconi è poca” racconta Maupas, “ma mi ricordo un’intervista in cui si poteva osservare insieme il suo entusiasmo e la sua consapevolezza”. A spezzare invece le catene del racconto storico è il personaggio di Ludovica Martino, una giornalista italo americana ispirata liberamente a una figura realmente esistita, ovvero l’inviata che realizzò l’ultima intervista a Marconi. “Difficile per me interpretare una donna molto matura” racconta l’attrice. “Ha una una sfrontatezza contemporanea, anche se siamo nel passato, ma grazie al nostro regista ho trovato la via per bilanciare il tono del personaggio, sempre molto puntuale e misterioso”.
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