La pellicola è realizzata con Danilo Carlani e Alessio Dogana.
Modera l’incontro Francesco Lancia.
Ennio, il protagonista interpretato da Maccio, è un uomo che a seguito di un incidente si trova in un universo parallelo dove la tecnologia si è fermata agli anni Novanta: niente smartphone, niente GPS, niente recensioni su TripAdvisor e soprattutto niente siti porno e di incontri per rimediare sesso: bisogna darsi da fare e tirare fuori i sentimenti.
“Per anni ho diretto tutto da solo – dice Capatonda – poi ho iniziato a fare fatica a recitare e dirigere insieme. In questo modo faccio meglio sia il regista che l’attore, ma con Danilo e Alessio ci conosciamo da anni e con Danilo abbiamo anche scritto il film insieme. Il film aveva bisogno di un loro sguardo, e questo si sente e si vede. Uno dice ‘motore’, l’altro ‘azione’, il terzo ‘rifacciamola’”.
La pellicola fa ridere, ma anche riflettere: “Fa ridere al 49% e riflettere al 51% – spiega – Ma sono anni che cerco me stesso e in una scia di cambiamento ho voluto fare un film che avesse al centro la storia più che un personaggio caratterizzato. E’ un film dall’high concept fantastico ma attraverso la recitazione e quello che accade abbiamo cercato una verosimiglianza e una coerenza interna. Forse in questo caso siamo più cinematografici e realistici. Meno film comico e più commedia, se vogliamo anche un po’ drammatica. Magari è un film di transizione. Ci sono le gag, comunque ma sono viste in maniera più profonda e delicata. E’ una fantacommedia disto dramedy”.
Cosa c’è di Maccio in Ennio? “La passione per il porno, ovviamente – dichiara ancora l’attore – Ennio è al 75% me, da un lato sembra di non dover fare un gran lavoro quando si interpreta sé stessi. Ma quel tot di te che rientra nel personaggio non è facile da raggiungere. Quando affronti le scene non sai mai se farle come te stesso o metterci un pizzico di caratterizzazione in più. E perfino il porno è cambiato nell’era digitale. E’ un fil rouge che abbiamo tenuto nel film. Non basta più ‘scopare’, come diceva il protagonista del mio primo film. Ci sono mille categorie. E’ diventato tutto più complicato”.
Quanto alla scelta delle gag, prosegue: “Molto si fa al montaggio. Alcune cose che funzionano dal vivo poi non rendono al montaggio, e quindi magari si cambia. Ma siamo stati sempre tutti allineati su questo”.
Naturalmente c’è molto del mondo pop contemporaneo, dai film Marvel (con il tema del multiverso) a Black Mirror: “Inizialmente – aggiunge Capatonda – era il pilota di una serie. Si chiamava Black Maccio. Ennio era dipendente dalla tecnologia e si recava in una clinica per disintossicarsi, così lo inserivano in un programma in stile Matrix dove non esiste la tecnologia. Altre reference Ritorno al futuro, Her di Spike Jonze… poco i supereroi. Li seguivo da bambino ma ora no. Mi sono fermato al Batman di Tim Burton”.
Poco prima degli anni Novanta, giustamente.
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