Lotta agli sprechi, altro che “grande business”


Caro Direttore,

in merito all’articolo da voi pubblicato dal titolo “Il grande business di Cinecittà” a firma Agostino D’Antuoni, vorremmo fare alcune precisazioni che ci auguriamo veder pubblicate con l’auspicabile risalto.

Cinecittà Luce S.p.A. è stata costituita l’11 maggio 2009 a seguito dell’incorporazione dell’ex Istituto Luce S.p.A. e dell’ex Filmitalia S.p.A. in Cinecittà Holding S.p.A., oggi appunto Cinecittà Luce S.p.A.

Dall’esercizio 2008 è stato avviato un processo di razionalizzazione e riorganizzazione della società, iniziato dall’allora Amministratore Unico Dott. Gaetano Blandini e proseguito dall’attuale Consiglio di Amministrazione. Oltre alle fusioni per incorporazione si è anche proceduto alla dismissione di partecipazioni detenute da Cinecittà Holding S.p.A. che al 31.12.2007 controllava o partecipava a vario titolo 13 società . Per meglio comprendere l’operato del Consiglio di Amministrazione si forniscono alcuni macro numeri che possono e potranno essere rilevati nei dati dei Bilanci regolarmente depositati:

 

– i contributi per le attività previste dalla Legge 202/93 sono fortemente diminuiti nel corso degli anni passando da 29.000.000 del 2004 a 17.000.000 del 2010;

 

– i costi di gestione sono passati da 12.600.000 del 2008 a 7.500.000 del 2010;

 

– il costo del personale (costo aziendale) è passato da 8.711.000 del 2008 a 7.500.000 del 2011;

 

– il numero degli impiegati passa da 134 del 2008 a 120 del 2011 e quello dei dirigenti da 12 del 2008 a 6 del 2011.

 

Da questi dati è chiaro come per la Società fosse imperativo por fine alla “stagione degli sprechi “.
Entrando nel dettaglio dei dati apparsi nell’articolo vi precisiamo che:

 

– i compensi per l’Amministratore Delegato e per il Presidente non sono correlati al numero delle riunioni del Consiglio di Amministrazione ma al lavoro quotidiano svolto, tenuto conto come previsto dallo Statuto delle specifiche deleghe operative per lo svolgimento delle funzioni previste dalla legge e dall’atto di indirizzo del Ministro;

 

– relativamente alle spese per i 138 dipendenti per Euro 8.618.951 si precisa che, essendo un dato di Bilancio, le stesse si riferiscono al “costo aziendale” comprensivo di:

 

– oneri a carico azienda
– quota TFR maturata
– ratei 14° mensilità
– ratei ferie e permessi non goduti
Il totale di 138 dipendenti comprende anche 8 dirigenti e la “retribuzione lorda media annua” (e dunque non il netto in busta paga) dei 130 dipendenti ammonta ad Euro 39.472 e comprende tutti i livelli dal 4° fino ai quadri;

 

– in relazione ai lavoratori a contratto si conferma che sono 14 unità per il 2009 ma il costo è di Euro 178.880 e non 473.934 dato riferito al Bilancio 2008, già in forte diminuzione rispetto al 2007, e infatti la Corte dei Conti mette in risalto il minor costo pari al 62%. La stessa Corte dei Conti per detti contratti mette anche in risalto che è stato puntualmente ed analiticamente comunicato l’elenco degli incarichi, in ottemperanza all’art.3, comma 44, della legge finanziaria 2008, alle Presidenze delle Camere parlamentari e del Consiglio dei Ministri ed alla Corte dei Conti stessa, nonché pubblicato sul sito della società;

 

– il tasso di assenteismo dell’11,08% è anch’esso riferito all’anno 2008, mentre per il 2009 si attesta al 6,74% e la Corte dei Conti ne evidenzia la riduzione. Da segnalare che il dato del 6,74% del 2009 non può considerarsi propriamente un dato di assenteismo legato alle malattie in quanto lo stesso comprende anche le aspettative non retribuite e le maternità . Se riferita alle sole malattie di 918 giornate , la percentuale di assenteismo si attesta al 2,58%;

 

– per quanto riguarda il riferimento ai 6.000 euro mensili, non ne comprendiamo il calcolo, perché anche dividendo il costo azienda di Euro 62.456 per 14 mensilità sarebbe pari a Euro 4.400 (sempre relativo al costo azienda). Se vogliamo comunque ipotizzare un netto mensile medio considerando i dirigenti, i quadri e fino ai dipendenti di 4° livello, pur mantenendo il dato di partenza di Euro 62.456, il risultato è pari a circa 2.000 euro;

 

Per quanto riguarda le osservazioni relative alla promozione internazionale, uno dei compiti previsti dalla Legge e dall’atto di Indirizzo, si fa notare che la cifra a disposizione è irrisoria rispetto ai budget a disposizione delle Agenzie omologhe di altri paesi. Gli importi investiti nell’attività di promozione non sono finalizzati a gite fuori porta ma a creare le condizioni di commercializzazione dei film italiani la cui presenza ai festival è aumentata del 60% e le vendite del 40%;

 

– relativamente agli utili societari, gli stessi sono dovuti esclusivamente al grosso sforzo che la società ha fatto per ridurre sia le spese fisse che quelle del personale in quanto, come è noto, il contributo non copre tutte le spese che la società sostiene ed è soprattutto – come in precedenza evidenziato – in continua diminuzione. Vero è il contrario come si evince dalla lettura dei bilanci della società regolarmente depositati, utile anche per comprendere il grande lavoro svolto negli ultimi anni;

 

– da ultimo, con riferimento ai 450.000 mc edificabili, si fa presente che, come è noto, non si tratta di una vendita ma di concessione dei soli diritti edificatori che i privati utilizzeranno a pagamento e che, scaduto il termine dello sfruttamento previsto in 39 anni, rientreranno nella piena disponibilità e proprietà di Cinecittà Luce e quindi dello Stato con quanto sopra edificato.

Ci scusiamo per il lungo elenco di numeri, unico antidoto a una informazione imprecisa o pretestuosa. La ringraziamo per l’attenzione nella speranza di aver chiarito sia il ruolo di interesse generale svolto della società al servizio di tutto il cinema italiano, sia i dati per una corretta valutazione dell’operato del consiglio di Amministrazione e della società tutta.

Roberto Cicutto (Presidente)
Luciano Sovena (Amministratore Delegato)

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