Università S.Pio V e il caso cinema

Il regista e presidente di Cinecittà Holding Pupi Avati e il direttore generale del Cinema Gianni Profita hanno incontrato gli studenti della Libera Università “S. Pio V” sul tema “Nuove università per nuove professioni. Il caso cinema”. Profita ha sottolineato la necessità per il cinema italiano di profili professionali di tipo produttivo, manageriale e imprenditoriale la cui formazione è compito primario dell’Università, nel contempo si è augurato che la materia “cinema” entri presto a far parte dei palinsesti formativi delle scuole.
Anche Avati ha rilevato l’urgenza di figure professionali capaci, per esempio, di occuparsi dei fondi europei per il cinema, nel contempo ha ricordato che in 10 anni, dal ’93 al 2003 ci sono state quasi 450 opere prime e di questi registi esordienti solo 39 hanno girato un secondo film.
Antonella Ercolani, coordinatrice didattica dell’Università, nell’introduzione ha spiegato il significato della giornata d’orientamento, intesa come “strumento di servizio per scelte più consapevoli e ragionate da parte degli studenti e delle famiglie, nell’ottica dell’inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni”. Giorgio Valente, imprenditore del Circuito Cinema-Greenwich Project, ha segnalato come il pubblico del cinema d’autore e indipendente conosca oggi un invecchiamento, l’età media è sui 40 anni, mentre fatica il ricambio generazionale.